I candidati “zero voti” preparano denuncia

di Antonio Arduino

 AVERSA. Sembra proprio che debbano essere i carabinieri a scrivere la parola fine alla querelle del “voto – non voto” che sarebbe stata causata da errate trascrizione delle preferenza riportate nei verbali delle sezioni elettorali.

A chiamare in causa le forze dell’ordine potrebbero essere i candidati che hanno riportato zero voti presenti nelle liste. Ben cento, troppi perché il risultato sia frutto del caso. Almeno è quanto pensano quei “candidati zero voti” che, sapendo di avere votato per se stessi, non hanno ritrovato nel conteggio dei voti nemmeno la preferenza che avevano autoespressa, quanto meno per non diventare oggetto di scherno da parte di parenti ed amici. Considerando che i candidati a voto zero sono presenti, praticamente, in tutte le liste cento sono troppi da giustificare con lo scarso interesse a partecipare al punto da preferire non sprecare il proprio voto attribuendolo, altruisticamente, a chi avrebbe avuto più possibilità di essere eletto.

Non sembra possibile ipotizzare che esistano cento altruisti nelle liste in gara e poi perché partecipare alla competizione per dare ad altri e non a se stessi un voto che avrebbero potuto assegnare da semplici elettori. Inoltre, il risultato complessivo delle liste in cui sono più numerosi gli zero potrebbe indicare il valore della partecipazione alla gara dei candidati zero voti, dimostrando a chi, come si dice in questi casi, avrebbe chiesto loro di mettersi in lista il valore dell’impegno profuso in termini di preferenze procurate.

Insomma, se davvero ci fosse chi non ha votato nemmeno se stesso, per una parte dei candidati che hanno riportato zero voti l’inghippo ci sarebbe stato e va scovato. Per questo c’è chi sarebbe pronto a fare ricorso al Tar e, per avviarlo, starebbe preparano una sorta di azione collettiva, in alternativa una denuncia documentata da testimonianze che potrebbero, quanto meno, dare spazio ad ipotesi di voti non attribuiti per un errore da correggere.

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