Fermato a un posto di blocco e poi denunciato per minacce e calunnie

di Nicola Rosselli

carabinieri TRENTOLA DUCENTA. Per ripicca contro i carabinieri che gli avevano contestato due contravvenzioni li ha accusati di avergli chiesto cinquanta euro per “chiudere un occhio”.

Per un 46enne di Trentola Ducenta una notte in camera di sicurezza prima di essere scarcerato in attesa delle decisioni del magistrato sulla vicenda. Secondo quanto riferito dai militari, nel corso di un posto di blocco dei carabinieri del radiomobile di Aversa, coordinati dal tenente Flavio Annunziata, l’uomo in questione è stato fermato perché parlava al cellulare senza vivavoce e non indossava la cintura di sicurezza.

Dopo che i militari gli hanno eccepito la prima contravvenzione, quella relativa all’uso del cellulare, non ha voluto sottoscrivere il verbale. Quando ha saputo che doveva essere destinatario di un secondo verbale, ha iniziato a dare in escandescenze per, poi, affermare: “Voi siete contro di me, ora chiamo la polizia”. Ha annotato la targa della vettura dei militari e si è chiuso in auto attaccandosi al telefono. Passa qualche minuto e dalla centrale dei carabinieri arriva alla pattuglia un avviso: “La persona che avete fermato ha chiamato il 113 e ha riferito che gli avete chiesto cinquanta euro per chiudere un occhio sulle sue multe”. Immediato il fermo con accusa di minacce a pubblico ufficiale e calunnie.

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