Capodarco, Griffo: “Solo mistificazione e denigrazione”

di Redazione

Michele GriffoTRENTOLA DUCENTA. In una nota inviata in redazione il sindaco Michele Griffo replica alle notizie apparse all’indomani dell’incontro tenutosi nella casa-famiglia “Capodarco” di Trentola Ducenta, annunciando la convocazione di un incontro pubblico per sabato 21 aprile, alle ore 19, nella sala consiliare.

Riceviamo e pubblichiamo:

Ancora una volta, sono costretto, mio malgrado, ad intervenire sulla vicenda Capodarco. Ho preso atto con sconcerto del polverone, capzioso e fuorviante per l’opinione pubblica, sollevato il giorno 13 aprile scorso, in merito alla revoca della proroga del comodato d’uso. È sconcertante dover constatare che per costruire una notizia ed infamare l’operato di un primo cittadino, che vuole solo attuare un diritto del comune, si ricorra alla mistificazione e alla denigrazione. Il non essere stato invitato alla manifestazione tenuta a Trentola Ducenta dimostra il poco rispetto per le istituzioni e la paura del confronto.
È bene precisare che l’attività della Capodarco, una semplice casa famiglia come tante sul territorio, nulla ha a che vedere con l’attività anticamorra. Si tratta di un’associazione che consegue contributi dai 25mila ai 31mila euro annui per ogni bambino affidato. L’intera vicenda e la verità sono racchiuse nel verbale dell’audizione del primo giugno pressola I^ Commissione della Regione Campania in cui si può leggere chiaramente, tra l’altro, l’affermazione del Dirigente della Agenzia per i Beni sequestrati e confiscati del Ministero degli Interni, dottor Cananà, che ebbe a dire: “L’Agenzia ha buoni motivi per ritenere che il Sindaco abbia agito nella legittimità”.
È opportuno far rilevare che anche la favola della proroga da parte dei Commissari prefettizi è totalmente fasulla perché era riferita ad una semplice disponibilità concessa dal sub commissario per partecipare ad un bando della Fondazione del Sud. Una volta che la Capodarco è stata scartata e il giochetto della proroga è decaduto, nulla più può essere rivendicato.
Rassicuro Don Ciotti che il Sindaco di Trentola Ducenta, fin dal 2002 con l’atto deliberativo n. 26 del 15/02, assegnò il fabbricato confiscato alla camorra alla Capodarco, rispettando, quindi, il “sogno” di Pio La Torre, come non dovrebbe sfuggire che l’Amministrazione comunale ha portato avanti con riscontri positivi una forte azione antiusura ed antiracket. Certamente, Don Ciotti converrà che la Capodarco, una semplice casa famiglia gestita a livello familiare da marito, moglie e qualche amico privilegiato, tutti percettori di stipendio, non sia la sola che possa garantire legalità e anticamorra. Infatti chi, per dieci anni, abusivamente si allaccia alla rete idrica e non chiede di essere inserito nei ruoli della nettezza urbana non può parlare di legalità e di rispetto delle regole.
Sono sicuro che potrebbe nascere qualcosa di innovativo contro la camorra affidando la struttura all’associazione Antiracket, all’Associazione Antiusura, o direttamente a Libera, come più volte sostenuto anche sugli organi di stampa (Mattino 22/05/2011), come nel campo sociale un asilo nido o l’assegnazione a ragazze madri in stato di bisogno. È bene ribadire, comunque, che una casa famiglia può essere allocata in qualsiasi abitazione, quindi la famiglia in questione può anche fittare un appartamento e continuare, come tante altre associazioni, la sua attività e non vivere a spese della collettività.
L’intervento del Consigliere regionale Amato, poi, non mi meraviglia affatto. Uno che non riesce a distinguere tra disponibilità e autorizzazione,(vedi audizione del primo giugno 2011) non meriterebbe nemmeno una menzione. L’intervento che ha fatto sugli altri beni confiscati conferma la sua totale ignoranza ed incapacità nello svolgere un ruolo pubblico, infatti gli faccio notare che con atti del 3/08/2011 prot. 9847, nonché del 02/11/2011 prot. 14148 nonché del 04/12/2011 prot. 4229 ho inoltrato richieste e solleciti per il finanziamento del progetto di recupero dell’altro bene confiscato di cui parla. Tra l’altro, per il terreno confiscato è previsto per il 26 aprile l’espletamento della gara “Io gioco Leale” per la realizzazione di un campo polivalente. Cosa altro aggiungere? Semplicemente che parla a vanvera.
Sommessamente, mi preme far notare al Vescovo di Aversa, monsignor Spinillo, che la Chiesa dovrebbe guardare e salvaguardare a 360 gradie certamente mai, per quanto mi riguarda, mi sarei sognato di entrare in contrasto con l’istituzione ecclesiale. Preciso che il sottoscritto è sensibile alla problematica dei bambini tanto che ha finanziato la colonia in Calabria di cinque bambini della Capodarco, pur non riconoscendo la validità dell’azione svolta dalla stessa.
Ribadisco ancora una volta che la casa famiglia Capodarco non svolge nessun ruolo di anticamorra o di volontariato, infatti percepisce da diversi Enti dai 100 ai 160 euro al giorno per ogni bambino ospitato e ritengo valido che abbia incassato in questi dieci anni circa 3.000.000 senza dare un centesimo in beneficenza, senza considerare i contributi e le offerte di singoli cittadini. Ribadisco che il comune ha azionato un proprio diritto con l’invio della disdetta alla scadenza del contratto.
Sono pronto a partecipare a qualsiasi incontro pubblico per far emergere la verità e sono pronto, nel momento in cui la Capodarco si impegni pubblicamente a ricevere gratuitamente nell’attuale struttura bambini in difficoltà, tagliando gli attuali stipendi percepiti da marito, moglie e persone a loro vicine, a confermarle l’assegnazione della struttura. In caso contrario, se il fabbricato deve servire a far vivere in modo agiato una famiglia composta da genitori e tre figli, preferisco affidare la struttura all’Associazione Antiracket, Antiusura, alla stessa Libera, a realizzare un asilo ovvero ad affidarlo a ragazze madri in difficoltà, persone ed enti bisognosi o chesvolgono azioni in maniera gratuita.
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