L’opposizione: “Il viale del tramonto”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Non si comprende cos’altro bisogna attendere. Con il consiglio comunale “deserto” di questa mattina è stato sancito che Angelo Brancaccio dopo oltre venti anni, non ha più la maggioranza consiliare.

E’ inutile volerlo far passare come un incidente di percorso: non si è mai verificato ad Orta di Atella un episodio del genere. Tantomeno negli ultimi venti anni. Nonostante, infatti, la riunione del civico consesso fosse stata organizzata abbondantemente in anticipo, con diverse riunioni di capigruppo, dei gruppi consiliari e di maggioranza “ampliata”, oggi durante l’appello, il sindaco ha dovuto prendere atto che mancava il numero legale! Fra l’altro si trattava di un appuntamento molto atteso. Gli stessi mass media hanno annunciato a più riprese il “primo consiglio comunale dopo l’adesione in massa al Pdl”.

Un consiglio comunale in cui erano portati in discussione punti di grosso spessore politico ed amministrativo, in cui, ovviamente, si sarebbe perpetuata l’ennesima violenza al territorio comunale, da parte di un “sistema” affaristico/imprenditoriale che vorrebbe ancora cementificare, attraverso la realizzazione di un nuovo centro commerciale e di circa 100 unità immobiliari, pregiudicando ulteriormente, e forse definitivamente, la vivibilità in un territorio già abbondantemente martoriato, con assenza totale di servizi ed infrastrutture.

Nella fattispecie si precisa che i punti cardine avrebbero siglato l’effettivo accordo, tutt’altro che politico, fra Brancaccio ed alcune società collegate alla famiglia Damiano, candidato sindaco alle ultime elezione proprio per le liste del Pdl. Buona norma, ora, vorrebbe che lo stesso Brancaccio, in base alle più elementari regole di democrazia, preso atto della mancanza della maggioranza che lo sostiene, presenti le proprie dimissioni da sindaco. Fra l’altro la legge gli consentirebbe il termine di venti giorni per verificare se esiste ancora una maggioranza prima di ratificarle definitivamente.

Ma parliamo di democrazia, termine a lui sconosciuto. In barba a tutto e tutti, infatti, ha pensato bene di riconvocare il consiglio comunale, stando accuratamente attenti a formulare la prima e seconda convocazione, nei giorni 2 e 3 maggio. Una settimana di tempo per “trattare” con gli undici consiglieri che lo dovrebbero sostenere, al fine di evitare un’ulteriore magra figura.

Ci auguriamo che si prenda atto della fine di un epoca e che non si voglia con lo strumento della “doppia convocazione” far passare provvedimenti di ulteriore scempio del territorio senza nemmeno la maggioranza numerica del consiglio comunale. Non potremmo accettare tutto questo e ci opporremmo con tutti gli strumenti a nostra disposizione contro i progetti scellerati di Brancaccio e Damiano. Un dato, però, è inconfutabile: ormai procede a grandi passi sul viale del proprio tramonto.

I consiglieri di opposizione: Cioffi, Del Prete, De Micco, Guido, Minichino, Piccirillo, Rega, Roseto

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