Domenico Falace in mostra a Capua

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Domenica 15 aprile, alle ore 18, al Museo d’Arte Contemporanea di Capua, sarà presentata la mostra pittorica inerente al Capua Cine Festival.

La kermesse vedrà anche l’esposizione di numerosi artisti d’arte figurativa che daranno così visibilità alle loro opere, partorite da un’ispirazione cinematografica. Le opere artistiche faranno da sfondo all’evento che sta ormai imponendosi sempre più all’attenzione dei cineasta nazionali. Il Convicinio ed il Centro Studi “Massimo Stanzione” di Orta di Atella saranno presenti alla manifestazione capuana grazie alla partecipazione dell’opera dell’artista ortese Domenico Falace, che mostrerà al gran pubblico la sua opera dal titolo “Zoom”, nata da un disegno precedente, dal titolo La Bocca, riprodotto su un pannello in pvc.

Come ha evidenziato un critico della pellicola, essa rappresenta l’analisi simbolica di quello che da sempre è stato il mezzo di affabulazione per eccellenza: la bocca. Più precisamente la sensualità di due bocche colte nel momento immediatamente precedente il loro incontro in un bacio passionale; si potrebbe ripercorrere l’intera storia del cinema dietro questo gesto immensamente semplice.

La sua riproduzione visiva, ottenuta tramite una stampa digitale su pvc dell’opera d’arte preesistente è propria della finzione cinematografica – mezzo espressivo che ha fatto della riproducibilità meccanica il suo punto di forza. L’opera uscendo da sé è divenuta altra da sé.

Nella creatura artistica del Falace si intravede così l’insegnamento di uno dei grandi maestri dell’estetica filosofica del novecento: Walter Benjamin, che ha analizzato per primo l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.

Il percorso artistico del pittore ortese, nato dai quadri di contestazione giovanile portati in mostra durante la festa dei fujenti, è poi sbarcato all’iper-realismo, ad un’avanguardia che non cerca più di cogliere il tutto ma si accontenta della mìmesi del particolare, che è sì chiusa in una monade leibniziana ma con porte e finestre sempre aperte sul sociale. Tutto ciò lega il Nostro alla corrente pittorica campana dell’Arte nel Sociale, di cui la nostra terra è stata la mater matuta più generosa e feconda. Domenico Falace ci stupisce sempre con la sua immensa genialità creatrice, orgoglio perenne del Centro di cultura ortese di cui è stato uno dei massimi interpreti.

Altri appuntamenti sono in cantiere presso il centro studi del dottor Zaccaria Del Prete, ormai riconosciuta fucina artistica dell’intero agro atellano.

di Alessandro Di Lorenzo

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