Reggia, le associazioni chiedono le dimissioni della soprintendente

di Redazione

Reggia di CasertaMARCIANISE.Dopo ladecisione della Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Caserta, Paola Raffaella David,di non aprire i cancelli del Parco della Reggia di Caserta per il tradizionale appuntamento di giovedì 12 aprile, “per evitare il pic-nic dei marcianisani”, …

…seguita da un ripensamento e dalla risposta di “non voler discriminare nessuno”, alcune associazioni locali hanno inviato una lettera (cha alleghiamo alla presente) indirizzata direttamente alla dirigente e, per conoscenza al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, con la quale si chiedono le sue dimissioni.

Le associazioni che hanno aderito all’iniziativa sono: “Amicizia e Solidarietà senza barriere”, “Antico Presente”, “Capitrisi”, “Grism”, Mos’s”, “Personae”, “Unart”. A seguire il testo della lettera…

Egregia dottoressa Paola Raffaella David

la Sua ingenuità, apparsa in tutta evidenza nelle puerili, ma purtroppo gravi considerazioni da Lei dichiarate su probabili comportamenti da parte dei “marcianisani” durante i loro, più unici che rari, picnic, che considerato i tempi sembrano essere l’unica alternativa di svago rimasta alla maggior parte del popolo campano, è comune a molti personaggi che nella loro superficialità e leggerezza danno modo di credere in un’assenza di approfondimento da parte di chi viene chiamato a coprire ruoli importanti e delicati come il Suo.

Più volte quei “famigerati” amanti del secolare “picnic nel giardino del re”, che ha sempre avuto un ruolo sociale e ludico, più che alimentare, e quasi sempre organizzato con cibi sottratti dal precedente pranzo pasquale, hanno chiesto il Suo aiuto e quello dei Suoi predecessori, per la loro città che si avviava verso un silenzioso stato di degrado, grazie all’elusione di Leggi, Codici e Carte del Restauro nazionali ed internazionali.

Ma quella costante e severa presenza che ci si aspettava da parte degli Uffici da Lei oggi diretti, spesso è venuta a mancare, con la conseguente perdita di beni culturali che, a differenza del pur grave oltraggio a un prato calpestato, non rifioriranno mai più. La salvaguardia di un bene comune prezioso come la Reggia e il Parco di Caserta, va perseguita soprattutto attraverso controlli ed attività educative incisive ed efficaci nei confronti di tutti; chi non riesce a conseguire lo scopo desiderato con queste pacifiche iniziative, ha fallito il suo compito.

L’idea che Lei possa arrogarsi la facoltà di impedire ai campani e alla nazione intera, l’accesso ad un’antica tradizione che è diventata essa stessa un monumento, aggravata dall’espressione discriminatoria nei confronti di un popolo che ha contribuito fattivamente nei secoli alla realizzazione, non solo della Reggia, ma dell’intera città di Caserta, ci spinge a chiedere le sue irrevocabili dimissioni dall’incarico di sovrintendente, ricevuto in nome del popolo italiano.

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