Lega, espulsa Rosi Mauro. I pm indagano Calderoli

di Redazione

Maroni e Rosy MauroMILANO. C’è chi la chiama la resa dei conti. C’è chi dice che abbia vinto la linea di Roberto Maroni. E’ certo, comunque, che giovedì 12 aprile, dopo oltre tre ore di consiglio federale, la Lega Nord ha espulso la vicepresidente del Senato Rosi Mauro.

La “ribelle” che aveva rifiutato l’invito di Umberto Bossi a fare un passo indietro, è finita al centro dell’inchiesta sui fondi neri del Carroccio: è sospettata di aver usato soldi della lega per pagarsi una laurea. “Hanno voluto un capro espiatorio” è stato lo sfogo della pasionaria verde dopo la decisione del partito. Fuori da via Bellerio anche l’ex tesoriere Belsito. Nessun provvedimento preso, invece, a proposito di Renzo Bossi.

Nel frattempo, però, anche Roberto Calderoli finisce nel mirino dei pm. “Finanzieri in oto banche per acquisire documenti. Controlli su beni immobiliari di partito e family”. Così lavora la procura di Milano, spiega paolo Colonnello su La Stampa. “Immobili e terreni. Almeno 11 alla famiglia Bossi, annotano gli investigatori di Reggio Calabria ascoltando una conversazione di Lubiana Restaini, segretaria del Carroccio in Senato. Ed è qui – spiega Colonnello – che si sta concentrando l’indagine dei pm milanesi che, dopo l’incontro dell’altro ieri con Bobo Maroni e il nuovo amministratore della Lega Stefano Stefani, hanno chiesto la consegna di tutti gli atti relativi ai conti bancari, ai bilanci dal 2008 al 2011 e infine di tutta la documentazione relativa alle proprietà mobiliari e immobiliari della Lega Nord o comunque “intestate a rappresentanti o fiduciari del movimento politico e in uso allo stesso e ai suoi iscritti”. Accertamenti vengono svolti anche sulla posizione di Roberto Calderoli che ieri, oltre a ribadire la sua estraneità, si è detto disponibile a farsi ascoltare al più presto dai magistrati”.

I magistrati, intanto, scrivono i quotidiani in edicola, fanno notare che l’ex ministro della Semplificazione Roberto Calderoli difese Belsito in un’intervista. “Si registra una conversazione tra l’avvocato Scovazzi e l’onorevole Calderoli, il quale dovendo rilasciare una intervista al Secolo XIX concorda con il legale di Belsito gli argomenti da utilizzare per difendere lo stesso Belsito dagli articoli di stampa che lo attaccano” scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. E spiega: “Sono le intercettazioni telefoniche a svelare come lo ‘stato maggiore’ della Lega fosse mobilitato per evitare che la magistratura avviasse indagini sull’attività del tesoriere e scoprire l’uso privato dei fondi provenienti dai rimborsi elettorali. In prima linea, in quelli che a volte appaiono veri e propri ‘depistaggi’, ci sono l’onorevole Roberto Calderoli – appena nominato ‘reggente’ del partito insieme a Roberto Maroni e Manuela Dal Lago – e Piergiorgio Stiffoni membro del comitato amministrativo insieme a Roberto Castelli. Ma anche Giancarlo Giorgetti”.

Intanto, Davide Allegri, ex assessore leghista alla Protezione civile e all’Ambiente della Provincia di Piacenza e già assessore all’Urbanistica del Comune di Cortemaggiore, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Piacenza per corruzione e concussione.

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