Crolla il risparmio delle famiglie. Giù i profitti delle imprese

di Redazione

 ROMA. Nel 2011 la propensione al risparmio delle famiglie si è attestata al 12%, il valore più basso dal 1995, con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2010.

Lo rende noto l’Istat, spiegando che “il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%”, nonostante il reddito disponibile sia salito del 2,1%. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il bund tedesco si allarga a 376 punti base dai 357 di giovedì mattina in avvio. Va peggio per la Spagna dove il differenziale fra i bonos ed i bund sale a 400 punti base. Crolla ai minimi storici il rendimento dei titoli tedeschi a 5 anni, allo 0,728%. Fra le Borse europee, Milano è la maglia nera con un calo vicino al 2%.

Nel 2011 la quota di profitto delle società non finanziarie si è attestata al 40,4%, il valore più basso dal 1995, con una riduzione dell’1,1% rispetto al 2010. Nel quarto trimestre, è stata pari al 40,3%, (-0,6%) rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al corrispondente periodo del 2010. Continuano a frenare i consumi a febbraio.

L’indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) segnala a febbraio una riduzione dello 0,9% in termini tendenziali e dell’1,0% rispetto a gennaio. “I dati di febbraio, pur inserendosi in un contesto di accentuata debolezza della domanda per consumi, vanno letti con particolare attenzione per la presenza di alcuni elementi anomali, che possono averne condizionato l’andamento (un giorno in più ed eventi atmosferici eccezionali). Il dato destagionalizzato ha portato ad un consolidamento della tendenza al ridimensionamento della domanda per consumi delle famiglie, misurata in termini di media mobile a tre mesi, tornata sui livelli minimi della primavera del 2009”, spiega Confcommercio.

Durante la fase acuta della recessione, nel 2008-09, la caduta dei redditi familiari ha raggiunto in Italia il 4%, a fronte di una riduzione del Pil del 6%, ha detto ieri il vice direttore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola. Nella maggior parte degli altri paesi avanzati “il reddito disponibile lordo reale delle famiglie è invece cresciuto, nonostante la contrazione del prodotto”.

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