Crisi, vertice Monti-Barroso. S&P taglia rating Spagna e Fiat

di Redazione

da sin. Barroso e MontiROMA. “Abbiamo concordato che il rilancio della crescita deve avvenire attraverso un impegno senza tregua per il miglioramento della competitività e non attraverso un ulteriore indebitamento”.

osì il premier Mario Monti e il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso in una dichiarazione congiunta a Bruxelles. “La nostra discussionesi è focalizzata sull’attuale situazione economica in Europa e in particolare nell’area euro”, riferiscono Monti e Barroso, al termine del loro incontro durato oltre un’ora. “Ci troviamo di fronte a delle sfide notevoli in termini di crescita e di alto livello di disoccupazione. Abbiamo concordato che il rilancio della crescita deve avvenire attraverso un impegno senza tregua per il miglioramento della competitività e non attraverso un ulteriore indebitamento”, proseguono Monti e Barroso. “Il consolidamento fiscale deve dunque procedere assieme a degli investimenti mirati per aumentare la competitività e al tempo stesso contribuire a rilanciare la domanda nel breve termine”, indicano i due leader.

Il consolidamento fiscale deve dunque procedere assieme a degli investimenti mirati per aumentare la competitività e al tempo stesso contribuire a rilanciare la domanda nel breve termine”, hanno poi sottolineato ancora Monti e Barroso, precisando: “Rimarremo in stretto contatto su questi temi in vista del Consiglio Europeo di giugno e ci incontreremo di nuovo il 15 maggio”.

Monti e Barroso sono poi d’accordo “sulla necessità di sviluppare ulteriormente il mercato unico” e di “rafforzare l’applicazione delle sue regole”, in particolare con “progressi” nei settori dell’economia digitale, dell’energia e dei servizi. Così una loro nota congiunta a Bruxelles. “Siamo anche d’accordo sulla necessità di sviluppare ulteriormente il mercato unico, che è il mezzo più importante per la promozione della crescita e dell’impiego a livello europeo, e di rafforzare l’applicazione delle sue regole”, dichiarano Monti e Barroso. “In particolare, ci devono essere dei progressi accelerati e più efficaci nei settori dell’economia digitale, dell’energia e dei servizi”, precisano i due leader.

Intanto, il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni per complessivi 4,9 miliardi, poco meno dell’importo massimo prefissato di 5 miliardi, ma ha dovuto offrire tassi più alti. Sulla scadenza settembre 2022, il rendimento medio è salito al 5,84% dal 5,24% dell’asta di marzo e per il maggio 2017 il tasso è cresciuto al 4,86% dal 4,18% precedente. In rallentamento la domanda: sulla scadenza quinquennale la richiesta ha superato l’offerta di 1,34 volte contro 1,65 dell’asta di fine marzo, e sulla scadenza decennale si è registrato un rapporto bid-to-cover pari a 1,48 da 1,65 precedente. Il Tesoro ha collocato anche due titoli fuori corso d’emissione con scadenza 2016 e 2019 per un totale di circa 1 miliardo, contro un range di offerta compreso tra 750 milioni e 1,25 miliardi, con rendimenti medi rispettivamente del 4,29% e del 5,21%.

In altalena lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi: il differenziale in mattinata è salito fino a 408 punti base, dopo aver aperto a quota 392,73. Lo spread è poi tornato sotto quota 400 dopo i risultati dell’asta di Btp. In forte salita i Bonos spagnoli, a 428 dopo il declassamento del rating di Madrid.

Standard & Poor’s, nel frattempo, ha tagliato di due gradini il merito di credito della Spagna portandolo a BBB+ rispetto al precedente A, con prospettive negative. S&P spiega il taglio dei rating con una “traiettoria di bilancio che probabilmente peggiorerà alla luce della contrazione economica”. Inoltre – precisano gli analisti dell’agenzia di rating – “vediamo una probabilità crescente che il governo spagnolo debba fornire ulteriori aiuti al settore bancario. Di conseguenza crediamo vi siano rischi aumentati che il debito netto del settore statale possa salire ulteriormente. Le prospettive negative sul rating riflettono la nostra opinione di un significativo rischio per la crescita e l’andamento del bilancio”.

L’agenzia ha tagliato anche il rating di Fiat a BB- da BB. L’outlook è mantenuto stabile. Il taglio del rating, secondo S&P, riflette in primo luogo “la debole performance di Fiat in Europa”. L’agenzia ritiene che Fiat “continuerà a soffrire della sovracapacità dell’industria e della sottoutilizzazione dei suoi impianti in Europa nei prossimi anni”. L’outlook stabile viene mantenuto in conseguenza della “adeguata liquidità e della ripresa di Chrysler”. Standard & Poor’s si aspetta inoltre una debole domanda dei consumatori soprattutto in Italia.

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