Si dimette il premier Rutte. Olanda verso elezioni anticipate

di Mena Grimaldi

 AMSTERDAM. Il premier olandese, Mark Rutte, si è dimesso. Dopo il Consiglio dei ministri di lunedì mattina, durato circa un’ora e mezza, Rutte si è presentato nel primo pomeriggio presso la residenza della Regina d’Olanda Beatrice e ha chiesto lo scioglimento del suo governo.

La decisione di Rutte arriva a seguito della spaccatura avvenuta due giorni fa della maggioranza di governo sull’approvazione di una nuova manovra da 16 miliardi di euro.Il prossimo autunno, dunque, l’Olanda potrebbe andare ad elezioni anticipate.

Già ieri Rutteaveva dettoche oramai erano certe le elezioni anticipate, dopo il rifiuto del Partito per la Libertà (PVV), formazione di estrema destra xenofoba guidata da Geert Wilders. Il PVV era contro i tagli alla spesa pubblica “decisi dall’Europa” e nella circostanza ha ritirato il suo appoggio al governo. Quel che resta della coalizione di Rutte, ossia VVD più i cristianodemocratici e senza l’appoggio esterno del partito di Wilders, non ha più la maggioranza in Parlamento: la somma dei seggi di VVD e cristianodemocratici costituiscono infatti solo il 40 per cento del totale, mentre il PVV di Wilders detiene oltre il 15 per cento dei seggi.

I tagli contenuti nella manovra sono ritenuti fondamentali dal partito di Rutte, in quanto, secondo le ultime stime del governo, il rapporto deficit/PIL dell’Olanda salirà nel 2012 al 4,6 per cento, mentre il limite fissato dall’Europa con il recente fiscal compact, fortemente voluto proprio dall’Olanda, è del tre per cento entro il 2013.

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