CESA. Se è vero che la città del futuro si costruisce adesso, è anche vero che bisogna fare i conti con quanto già realizzato attraverso luso distorto del territorio.
Un comune come il nostro che ha unestensione territoriale ridotta non può sopportare ulteriori abusi e deroghe dalle regole urbanistiche. Non cè Puc che tenga, se non si rispettano le regole, né il Puc può essere considerato oggi lo strumento che rivoluzionerà lassetto urbanistico del paese, creando false aspettative, ma semplicemente un adeguamento dellattuale piano regolatore che già prevede un equilibrio tra le varie destinazioni difficilmente sovvertibile nellambito delle regole attuali.
Daltronde, una volta realizzato il Piano di Edilizia Economica e Popolare, che cè già ed è in fase di avanzata attuazione, il paese con le sue infrastrutture (strade, fogne, parcheggi, servizi in generale) non sarà in grado di sopportare un ulteriore carico di abitazioni, a discapito della vivibilità. A meno che non si vogliano ammassare case su case, creando quartieri-dormitorio alla periferia del paese, fonte, come già si è visto in casi del genere, di degrado ambientale e sociale.
Ben venga quindi unarea Peep moderna e correttamente infrastrutturata, ben vengano correzioni marginali dellattuale piano regolatore, ben venga una nuova regolamentazione del centro storico, che non può prescindere da un piano traffico che tenga conto dellinesistenza di parcheggi, ma non dimentichiamo, se veramente vogliamo dare un contributo allo sviluppo economico e concorrere, come diciamo tutti, a creare occasioni di lavoro, che in questo paese bisogna fare un uso corretto di quello che è rimasto della zona Pip, attraverso un piano di infrastrutture e lottizzazioni che favoriscano linsediamento di attività produttive o commerciali medio-piccole per gli imprenditori ed i commercianti del paese.
Ernesto Ferrante, candidato al Consiglio comunale di Cesa con la lista Cesa al Centro