Scioglimento, Furia: “Mettere da parte egoismi e divisioni”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. La notizia dello scioglimento dei consigli comunali di Casal di Principe, Casapesenna e Castel Volturno, ai sensi dell’articolo 143 deldecreto legislativon.267/2000, conseguente a “fenomeni di infiltrazioni e condizionamento di tipo mafioso”, …

… proposta dal Governo al Presidente della Repubblica, non è stato certamente accolta come un fulmine a ciel sereno. La tensione che si era ormai creata sin dal momento dell’invio delle Commissioni di accesso”, nei tre comuni stessi, lasciava presagire che questo sarebbe stato l’epilogo, che oltre a lasciare altro amaro in bocca, ha finito per stroncare i sogni e le illusioni di qualche novello “Filippo II di Spagna e della sua invencible armada”.

Sarà interessante, leggere i comunicati a commento che verranno in proposito fatti, dai responsabili politici regionali e provinciali, che come al solito, anziché condannare “questo ennesimo schiaffo”, subito da oltre 60.000 abitanti della nostra zona, con le solite frasi di circostanza, si schiereranno ancora una volta, in difesa dei concetti di legalità e fiducia verso gli organi dello Stato, con la sola ed unica preoccupazione di difendere la loro poltroncina in Parlamento.

Certo, a questo punto, ci sarebbe molto da osservare, anche per chi non è abituato a seguire da vicino fatti ed atti di natura giuridico-amministrativa, sugli “accertamenti effettuati”, divenuti poi propedeutici al provvedimento finale, che annulla d’un colpo la possibilità per il popolo sovrano di recarsi alle urne il 6 e 7 maggio prossimo, rinviando le elezioni di almeno altri 24 mesi.

Ma se prendiamo per buono il risultato della Commissione di accesso, diventa poi importante, conoscere con esattezza cosa è stato accertato, non solo per gli ultimissimi anni, ma se sono stati presi in considerazione anche gli atti gestionali delle precedenti due Commissioni straordinarie e dei numerosi Commissari prefettizi nominati dal 30 settembre 1991 ao oggi. L’opinione pubblica deve sapere che negli ultimi 20 anni, il Comune di Casal di Principe, è stato amministrato più dai Commissari che da Amministratori eletti dai cittadini, per cui la logica ci porta a pensare che, per giustificare un terzo scioglimento, noi ci troveremmo di fronte ad un fenomeno di tale natura, da battere qualsiasi record mondiale e di conseguenza di un fallimento o quantomeno, incapacità, di tenere fronte ad infiltrazioni mafiose, non solo da parte dei normali amministratori locali, il chè potrebbe spiegarsi, ma anche da parte di tantissimi ottimi funzionari dell’apparato statale, inviati appunto, come vuole la legge, proprio per il ripristinino della legalità sotto ogni aspetto.

Ci piacerebbe non solo a titolo di cronaca, ma anche per non passare per quelli che accettano in modo superficiale tutto quello che riguarda il nostro paese, invitare i cittadini a riflettere a lungo su questo aspetto, che se vogliamo, è in definitiva il “leit motiv”, che circola nel nostro paese e che alimenta nell’animo di ciascuno, sconforto ed amarezza.

Da una mia riflessione a caldo, mi viene da dire che questa vicenda, è iniziata male e quel che più conta, è finita nel peggiore dei modi, per cui, coloro i quali si erano tirati fuori da un pezzo, avevano visto giusto, e come la povera Cassandra, non venne ascoltata dai troiani.

Ora che lo si voglia ammettere o no, resta il fatto che il nostro paese e tutto il territorio dell’agro aversano e fascia costiera domiziana, farà ancora più fatica a superare questa ulteriore criticità, per cui è fortemente indispensabile cambiare tutto un vecchio modo di fare politica, mettere finalmente da parte i troppo egoismi e divisioni ed iniziare a partire da domani stesso, un lungo e duro cammino di speranza per noi e per i nostri figli, poiché solo così potremo riprendere il tanto sospirato discorso sul cambiamento bruscamente interrotto da tante persone irresponsabili alla fine degli anni ottanta.

Ragionier LUIGI FURIA
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