Scioglimento, Enrico Natale: “Chiederò risarcimento danni”

di Redazione

Enrico Maria NataleCASAL DI PRINCIPE. Siamo arrivati alla pagina più buia della storia della Repubblica Italiana. Ancora una volta Casal di Principe è stata trattata vergognosamente come una realtà invisibile.

Il Consiglio dei Ministri ha decretato che non si procederà più al voto, per ribadirci ancora una volta che siamo ormai ‘segnati’, ‘marcati’ da un’ombra oscura che fa sì che nel nostro territorio tutte le leggi vengano fatte rispettare ed infrante al piacimento di poche persone che oggi vedono, nella martoriata Casale, una miniera ancora piena d’oro; oro per le loro carriere che migliorano di giorno in giorno sulle spalle di tutti noi.

La Prefettura ci manda un decreto di voto, ci dice che dobbiamo prepararci a scegliere liberamente i nostri rappresentanti, tante persone a lavoro per esprimere uno dei loro principali diritti umani. Si lavora per giorni e giorni, si scende in campo mettendosi in discussione davanti a tutti e ci si rende conto che tutti noi valiamo poco più di qualche ora di Consiglio dei Ministri.

Un comunicato ufficiale del governo centrale recita: ‘Infine su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Bagaladi (Reggio Calabria), Castel Volturno, Casal di Principe, Casapesenna (Caserta) e Mileto (Vibo Valentia). Lo scioglimento è stato deliberato a seguito dell’accertamento di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata’.

Scioglimento: una parola che credo possa essere usata quando ci sia un qualcosa materiale o immateriale da svolgere e non quando in un comune l’amministrazione si sia dimessa di propria volontà nel novembre del 2011. Mi chiedo allora cosa sia stato sciolto? Oggi a Casal di Principe vengono privati i diritti umani, viene inferto un duro ed ulteriore colpo ai danni dell’immagine di tutti noi, la conferma chiara che siamo presi in giro dal governo italiano, che ci lascia anche presentare liste elettorali, ci lascia iniziare compagne elettorali per poi dirci ‘stavamo scherzando’. Credo che sia ora di dire basta allo sfruttamento del nostro popolo, ale prese in giro, ad essere chiamati camorristi.

Che il presidente del Consiglio venga a Casale ed in tutti gli altri comuni ‘sfruttati’, che venga a risolverci i problemi in prima persona con i suoi ministri, che venga a rendere a queste realtà ciò che meritano, che venga a sentire l’odore delle discariche che il governo stesso ci ha regalato come unico dono.

Che ci mandino un commissario che possa risolvere e non venire a perder tempo. Farò ricorso al Tar e, se servirà, anche agli organi internazionali e preparerò una richiesta di risarcimento ai danni dell’immagine del mio gruppo e dell’intera città”.

Enrico Maria Natale

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