Camorra, “prestavano” lido balneare e casa al clan: 2 arresti

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonio Manzo, 43 anni, di Marano di Napoli, e Rosaria Di Giacomo, 44, residente a Castel Volturno, per i reati di favoreggiamento personale …

… e, per il solo Manzo, anche per detenzione illegale di armi comuni e da guerra, aggravati dal fine di agevolare il clan dei Casalesi-ala Bidognetti. La misura cautelare costituisce il prosieguo dell’operazione “Hot Beach”, coordinata dalla Dda di Napoli che, il 19 novembre 2011, aveva portato all’esecuzione di 5 misure cautelari restrittive nei confronti di altrettanti affiliati alla fazione Bidognetti, per estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso.

Allora, le indagini della squadra mobile avevano svelato le capillari attività estorsive perpetrate dagli arrestati, tra il 2009 ed il 2010, nell’area dei comuni di Castel Volturno, Mondragone e l’intero litorale domitio, in danno dei gestori di numerosi stabilimenti balneari ubicati nel comprensorio, evidenziando anche l’alleanza stretta, per volontà dei capi dell’ala Bidognetti, tra il clan dei casalesi ed esponenti dei clan napoletani Mallardo di Giugliano e Licciardi di Napoli-Secondigliano.

Ulteriori approfondimenti investigativi, suffragati dalle concordanti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, intranei al gruppo, permettevano di accertare anche le attività di favoreggiamento poste in essere da Manzo e dalla Di Giacomo i quali ponevano, rispettivamente, lo stabilimento balneare da lui gestito e la propria abitazione a disposizione degli affiliati per svolgervi summit, riunioni ed incontri, nel corso dei quali venivano pianificate le strategie criminali del cosiddetto “gruppo misto”, aiutandoli così ad eludere le investigazioni delle forze di polizia.

Infatti, secondo le indagini, in una circostanza, il titolare di un lido che, inizialmente, si era rifiutato di pagare il pizzo fu condotta con la forza nell’abitazione della Di Giacomo, che riceveva 4-500 euro ogni volta che ospitava i “camorristi”, dove, alla sua presenza, gli emissari dei casalesi lo minacciarono puntandogli una pistola in bocca, inducendolo così a cambiare atteggiamento e a pagare la tangente.

Invece, Manzo, titolare dello stabilimento balneare “Lido Felix”, ubicato in località Ischitella di Castel Volturno, aveva permesso agli affiliati del clan Bidognetti di occultarvi pistole e mitragliatori kalashnikov nella loro disponibilità.

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