Rifiuti, dopo il blocco dello Stir torna la raccolta rifiuti

di Redazione

 CASERTA. Ripristinato il regolare servizio presso l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere, la raccolta dei rifiuti porta a portaripartiràquindi neiterritori interessati, dove si erano verificati disservizi negli ultimi giorni.

Ungruppo di circa 30 lavoratori dell’articolazione casertana del Consorzio Unico di bacino delle Province di Napoli e Caserta (Cub, ndr) aveva bloccato dalle 9 di venerdì mattina l’attività dell’impianto. Gli addetti, posizionati davanti all’ingresso dell’impianto che si occupa di tritovagliatura e imballaggio di rifiuti secchi, non permettevano ai camion autocompattatori di entrare, dirottando i mezzi verso la vicina discarica di Marruzzella.

I dipendenti dell’ente, formato da Comuni, in liquidazione da oltre due anni, protestano per il mancato ricevimento degli stipendi di marzo e aprile e degli assegni familiari dal mese di gennaio. Una situazione che riguarda gli oltre 1000 dipendenti dell’articolazione casertana del Consorzio Unico anche se “circolano voci – riferisce il lavoratore Giuliano Rodia – che gli addetti del Cub in servizio in alcuni Comuni in cui l’ente effettua la raccolta dei rifiuti (sono 57 in tutta la provincia di Caserta, ndr) sarebbero stati pagati direttamente dai sindaci, cosa che non si può fare e che crea discriminazione tra i vari dipendenti”.

Alla protesta ha aderito la quasi totalità dei lavoratori, in particolare quelli in servizio al centro operativo di Calvi Risorta, dove vengono preparati i formulari per il trasporto dei rifiuti ai vari impianti per la selezione e lo smaltimento, con gravi ripercussioni sulla raccolta stessa. “Siamo al collasso, – conferma il segretario della Fit Cisl di Caserta Giuseppe Gravino -serve urgentemente una regia unica, tra Provincia e commissario liquidatore sono in troppi a decidere sulle pelle dei lavoratori”. “Abbiamo incontrato il commissario del Cub Gaetano Farina Briamonte – racconta l’altro dipendente Silvio Iavarone – che ci ha promesso di pagare lo stipendio di marzo entro il 20 maggio. Abbiamo le famiglie, come facciamo a sopravvivere fino a quella data?”.

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