Unione Civica: “Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tempo”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. Evidentemente l’Amministrazione di Pietro Riello ha recepito in pieno l’antico detto napoletano che recita: “Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo”.

Il 26 marzo 2012, con la delibera di Giunta numero 17, l’Amministrazione accordava il patrocino morale, senza un solo euro di contributo, ai festeggiamenti per la Madonna della Libera, venerata nella Chiesa di S. Maria della Valle alla frazione Torone. Quella dei festeggiamenti al Torone nella domenica in Albis è una tradizione molto antica, che un gruppo di volenterosi riunitisi in comitato già dall’anno scorso ha meritoriamente recuperato. Ma ecco che con una nuovadelibera di Giunta, la numero 26 del 6 aprile 2012, tale patrocinio morale viene revocato.

E’ un ondeggiamento, questo, che ha del sorprendente, ed è con grande curiosità che leggiamo la motivazione della revoca: “… la richiesta di patrocinio morale al Comune è erroneamente pervenuta al protocollo dell’ente”. Sinceramente, siamo perplessi ed incuriositi allo stesso tempo. Come può una richiesta precisa e circostanziata, che attiene ad un evento ben individuato, pervenire “erroneamente” al protocollo del Comune? Era indirizzata ad un altro Comune? L’avranno spedita tramite un piccione viaggiatore che, non sapendo leggere la segnaletica, si è ritrovato per sbaglio a Castel Morrone?

Siccome conosciamo bene i nostri polli, formuliamo un’ipotesi della quale ci assumiamo per intero la responsabilità. Noi sospettiamo che, in realtà, più che una richiesta del comitato dei festeggiamenti, il patrocinio morale del Comune sia stato carpito da qualche furbone con dei metodi che immaginiamo essere stati sviluppati all’Università di Chicago, negli anni ’30 del secolo scorso, dal famoso professor Alfonso Capone, in arte Al.Il tutto allo scopo di veder citato il Comune sui manifesti, per poi potersene andare in giro a millantare ai morronesi un inesistentesostegno al comitato. Insomma, per dirla più direttamente, il solito giochino sporco del far bella figura con il sudore e l’iniziativa degli altri. Ma stavolta -per fortuna ancora succede – i buoni hanno trionfato sui cattivi.

Il comitato dei festeggiamenti, nella sua collegialità, ha scoperto l’inganno e ha fatto presente con cortesia, ma con fermezza e lodevole spirito di autonomia, che se l’Amministrazione di Pietro Riello voleva fare ancora una volta bella figura con gli annunci vuoti e con il lavoro degli altri, stavolta, come si dice, aveva proprio sbagliato portone. La riflessione finale, amara e sconsolata, è che ancora una volta la spregiudicatezza senza limiti che ispira lo staff di Pietro Riello ha esposto il Comune ad una figuraccia indegna della massima istituzione locale.

Gruppo Consiliare “Unione Civica per Castel Morrone”

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