Riello: “La minoranza come l’ultimo giapponese”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. “Forse i lungimiranti buontemponi della nostra minoranza consiliare, dopo l’ultima boutade a mezzo stampa che tira in ballo anche l’aspetto religioso di un’intera comunità, evidentemente non conoscono il detto scherza con i fanti ma lascia stare i Santi”.

Così, sarcasticamente, la maggioranza guidata dal sindaco Pietro Riello risponde all’ultima nota dell’opposizione sul caso del patrocinio morale per la festa della Madonna della Libera. “La revoca della concessione del patrocinio morale all’associazione cattolica Madonna della Libera – spiegano dalla maggioranza – è un atto, come d’altronde la primitiva richiesta, voluto dalla stessa Associazione sulla base di una missiva prima, ed un colloquio poi, giunti all’ufficio del sindaco. Quindi, da parte dell’amministrazione comunale, non vi è stato e non vi è nessuna ‘azione politica in corso’. Quello che ha spinto l’associazione a richiedere prima ed a revocare poi il patrocinio sono questioni interne alla stessa associazione”.

“Resta l’amara considerazione – continuano dalla maggioranza Riello – che l’opposizione non perde tempo per attuare una sistematica campagna diffamatoria verso l’organo politico di vertice. Evidentemente, i nostri oppositori non avendo valide argomentazioni politiche degne dell’attenzione della comunità morronese cercano a tutti i costi la polemica. Purtroppo, il loro atteggiamento è paragonabile a quello di Teruo Nakamura, ‘l’ultimo giapponese’, il quale, dopo oltre trent’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, si arrese. Forse i nostri oppositori ancora non hanno digerito la pesante sconfitta decretata dal popolo sovrano lo scorso anno, o forse, come ‘l’ultimo giapponese’, credono ancora di trovarsi in guerra, senza sapere che per loro la guerra, se di guerra si può parlare in una competizione elettorale, non è mai iniziata in quanto l’attuale maggioranza non ha mai avuto il sentore di poter uscire sconfitta dal turno elettorale. L’unica preoccupazione – conclude la maggioranza – era indovinare l’esatto scarto tra le due liste”.

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