Rubati computer e stampanti: caos al Poliambulatorio

di Antonio Arduino

 AVERSA. Pazienti infuriati ed operatori “incaz… neri” e in affanno martedì mattina al poliambulatorio di via Di Giacomo.

La ragione? Il furto di computer e stampanti avvenuto nel fine settimana pasquale scoperto alla riapertura della struttura, chiusa domenica e lunedì, che ha impedito l’effettuazione di operazioni ordinarie come la ricezione delle domande di esenzioni ticket, scaduti il 31 marzo, o l’iscrizione dei cittadini negli elenchi degli assistibili dai sanitari del distretto dal momento che il più colpito dai ladri informatici è stato proprio l’ufficio anagrafe.

Ma, come raccontato dal personale, gli ignoti dopo essere saliti per la scala d’emergenza posta in viale Europa, probabilmente scavalcando un insignificante cancelletto, ed avere aperto senza incontrare alcuna difficoltà una finestra al primo piano della struttura sono entrati in tutte le stanze portando via qualche cosa da tutte.Un monitor dal centro prenotazioni, una stampante dall’ambulatorio destinato agli extracomunitari, due monitor dall’anagrafe, l’unità centrale all’ufficio dedicato all’assistenza ai pazienti diabetici. In apparenza poca cosa, ma è quanto basta per mettere alle corde gli operatori se si pensa che è la quarta volta in meno di un mese che il poliambulatorio subisce dei furti di materiale informatico.

“E sabato è stato effettuato anche un furto, qui è il terzo in un mese, presso l’unità operativa materna infantile di viale Europa che è alle spalle del poliambulatorio. Dove sono stati portati via due monitor e l’elettroencefalografo offerto in comodato d’uso gratuito alla struttura, che ne aveva bisogno, dal responsabile del servizio che solo così aveva potuto garantire questo tipo di esame all’utenza”, dice il medico funzionario che ha denunciato l’accaduto alle forze di polizia. Da qui la rabbia degli operatori dell’ufficio anagrafe che, per tutelare l’utenza arrivata in massa, in orario antelucano, per rinnovare l’esenzione dal ticket, non hanno chiuso gli sportelli, come avrebbero potuto, ma si sono arrangiati con monitor di fortuna.

“In questa struttura – dicono in coro – si può accedere senza alcuna difficoltà per la presenza di ampie grondaie alle finestre del primo piano e per il fatto che non c’è alcun sistema d’allarme, così onde evitare nuovi furti, non vogliamo la sostituzione del materiale rubato ma che ci diano in uso computer portatili che potremmo conservare in cassaforte a fine giornata”. Una richiesta che sarebbe stata già fatta al responsabile del distretto.

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