Perillo (Noi Aversani): “Ripartire dalla vivibilità”

di Redazione

Francesco PerilloAVERSA. “Il nostro candidato sindaco, Giuseppe Sagliocco, ed il movimento Noi Aversani, rappresentano il vero cambiamento”.

Lo afferma Francesco Perillo, detto Gianfranco, candidato di “Noi Aversani”. “Rispetto alla compagine di centrosinistra, e a Castaldo, – continua Perillo – la nostra coalizione, con intelligenza politica e saggezza ha saputo fare una sintesi partendo da un ragionamento politico per il bene della collettività e non dei singoli. L’armata brancaleone del centro sinistra, invece, prima ha delegittimato il professor Mariano D’Amore, poi ha subito il ritiro di Ferrara ed infine, con le ‘spalle al muro’ ha prodotto la candidatura di Cella, peraltro non condivisa dalla maggior parte del centro sinistra stesso”.

“Mi chiedo – continua Perillo – dove è stato il centrosinistra in questi anni? Chi ha fatto l’opposizione in consiglio comunale? Non ho mai sentito parlare, in questi anni, di strisce blu, di viabilità e di altri problemi che attanagliano la nostra città. Non è certo, quindi, il centrosinistra il cambiamento. Gli anatemi tipici dell’intellighentia di cento sinistra dimenticano presto il bassolinismo che ha distrutto e avvelenato la nostra provincia. Mi sembra che molti candidati dell’Italia dei Valori hanno partecipato a questo scempio con Bassolino”.

Perillo, poi, continua con le sue proposte programmatiche: “Non è centro demagogia elettorale, ma bisogna ripartire dalla vivibilità, intesa come infrastrutture e servizi ai cittadini, e dalla sicurezza. Non è possibile, infatti, che quartieri come Parco Argo e Coppola siano ostaggi della movida, talvolta violenta, per non parlare dei ventennali problemi delle periferie sempre oggetto di campagne elettorali e mai risolti”.

Per quanto riguarda le politiche sociali: “Mi ero ripromesso di non parlare di politiche sociali ed handicap, ma nessuno tra i candidati può dipingersi come ‘paladino’ dei diritti dei disabili, soprattutto in campagna elettorale. Il problema dei disabili, che mi riguarda anche personalmente, dovrebbe essere trattato 365 giorni all’anno in silenzio e non solo in campagna elettorale. Ma questo non è un argomento da campagna elettorale, è solo una norma base del vivere civile”.

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