Minichino (Fli): “La moderna invasione barbarica”

di Redazione

Stefano MinichinoORTA DI ATELLA. La storia di Orta di Atella dovrebbe rendere qualsiasi ortese fiero della propria città, una delle più antiche della Campania, ma che purtroppo è passata dall’antica dignità di civitas romana alla vergognosa decadenza di oggi.

Pur devastata dai Vandali (455), dagli Eruli (476) e dagli Ostrogoti (489), Atella ha continuato nei secoli ad esistere. Ed è proprio questo il punto. Oggi Orta di Atella non esiste più; quindi l’ “invasione barbarica” avvenuta negli ultimi vent’anni da parte di amministrazioni comunali insulse ha avuto un effetto più devastante? Sicuramente si!

Il “fertile giardino” della Campania è oggi deturpato dall’inciviltà e da atti di vandalismo che impediscono ai pochi contadini rimasti di trarre frutti dalla nostra terra. Oggi Orta di Atella è nelle mani di persone che, forse ignare della sua millenaria storia, dell’inestimabile patrimonio architettonico, culturale e storico, hanno reso il centro storico un ammasso di macerie abbandonate: una pavimentazione impraticabile e pericolosa, condizioni igieniche e di pulizia stradale indicibili, una rete fognaria obsoleta e quasi completamente otturata, un’illuminazione pubblica inadeguata.

L’interesse delle maggioranze di governo che si sono susseguite fino ad oggi è stato orientato solo ed esclusivamente verso nuove e selvagge urbanizzazioni, con picchi che sfiorano il ridicolo, considerando l’inesistente piano del traffico di una città che è cresciuta demograficamente a ritmi vertiginosi. Tutto ciò ha reso ancora più inguardabile una città che manca di infrastrutture, di servizi, di ogni forma di sicurezza per i cittadini, di tutto!

La res publica è stata ed è amministrata per fini personalistici (per pochi intimi, diciamo!). Ma, al punto in cui siamo, a cosa serve muovere accuse, fare opposizione, contestare sempre le solite mancanze, quando dall’altra parte si ha il coraggio di affermare che si è fatto tanto per Orta di Atella e si è sempre operato in maniera cristallina?

A cosa serve “rinfacciare” una pessima e inadeguata amministrazione a chi per difendersi accusa gli altri di essere “gentaglia disgraziata, fallita politicamente, professionalmente ed economicamente”, a chi accusa altri di fare “mandrakate” pur di non rispondere in modo chiaro e costruttivo su ciò che si è fatto (o meglio, non fatto ) per Orta di Atella. Si finisce per essere appellati come “pappagalli” e di essere accusati di non fare una corretta e dignitosa opposizione istituzionale.

E allora l’appello, da parte di “Futuro e Libertà” di Orta di Atella, va agli Ortesi, a quelli che credono nell’etica della responsabilità, a quelli che fanno il loro dovere e vogliono godere di diritti certi, a quelli che pensano che l’unica maniera per “liberarsi” è alzare la voce contro la corruzione e l’illegalità, a quelli che credono che, non solo pochi ma tutti abbiano uguali opportunità, a quelli che, con senso di solidarietà, ritengono che bisogna essere attenti ai più deboli e agli anziani, a quelli che vorrebbero una città che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita, una città che investa sulla cultura e sulla scuola, una città che sia attenta alla sicurezza dei cittadini e severa con chi viola la legge.

Gli ortesi, che sono stanchi di una politica di propaganda, solo ed esclusivamente questi dovrebbero avere il coraggio di alzare la testa e far sentire la propria voce.

Stefano Minichino (presidente Fli – Orta di Atella)

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