ORTA DI ATELLA. Una lite familiare a causa di motivi di vicinato, tra vasi di piante che davano fastidio e panni stesi, che poteva avere risvolti ben più gravi se i carabinieri non fossero intervenuti per ben due volte.
Alla finel’arresto, con laccusa di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco, alterazione della stessa e ricettazione, per Vincenzo Gaudino, 69 anni, di Orta di Atella. Verso le 19 di venerdì, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo territoriale di Aversa, agli ordini del colonnello Gianluca Vitagliano, con una telefonata, Salvatore Parolisi ha chiesto ai militari di intervenire in via Tenente Del Prete, ad Orta di Atella, dove era in corso una violenta lite tra la famiglia di questultimo con lo zio Vincenzo Gaudino e i suoi figli. Il problema era costituito dallutilizzazione di un cortile comune. Allarrivo sul posto i militari hanno invitato le parti a calmarsi e a sporgere querela se lo avessero ritenuto opportuno.
Sembrava tutto finito, ma non era così. Intorno alle 22, nuova telefonata di Parolisi ai carabinieri, intimorito perché lo zio li aveva minacciati di morte prima di allontanarsi a bordo della propria Lancia K. Mentre i carabinieri erano sul posto, Gaudino vi faceva ritorno. I militari procedevano ad una perquisizione, nel corso della quale, rinvenivano, nel bagagliaio dellauto, nascosta in un secchio di plastica, una lupara con calcio e canne tagliate, in perfetta efficienza, con matricola abrasa, oltre a 27 cartucce calibro 12.
L’arma potrebbe essere stata recuperata dall’uomo dopo il litigio, in un casolare di campagna di sua proprietà, forsecon lintenzione di minacciare i parenti. Per larrestato si sono aperte le portedel carceredi Santa Maria Capua Vetere.