Tagliafierro: “La Cementir venga in Consiglio a discutere”

di Redazione

Aldo TagliafierroMADDALONI. E’ ancora una volta la Cementir ad animare il dibattito politico in città. Non solo il Family Day, ma anche decise prese di posizioni.

Aldo Tagliafierro non approva l’invito della Cementir rivolto al Presidente del Consiglio, Giacomo Lombardi, e da estendere ai capigruppo, che siedono in Consiglio. Un invito che chiama a raccolta la politica locale per parlare nell’ambito del Family Day del futuro dello stabilimento e della variante al progetto di ampliamento a cavare.

“C’è il Consiglio comunale – fa sapere il capogruppo di Uniti a sinistra – per questo. La Cementir è stata abituata male. E’ ora che le sue istanze siano portate nei luoghi preposti alla discussione. Il futuro dei lavoratori e la variante al progetto, per cavare ancora per altri anni, è materia che spetta a noi. La Cementir deve smetterla di dialogare a seconda della convenienza. Fino a ieri ha avuto come interlocutore la sola Regione di Caldoro, la Regione del Pdl, per assicurarsi l’ampliamento e l’autorizzazione paesaggistica. Ora apre ai capigruppo per la variante al progetto già approvato. Venga piuttosto in Consiglio – chiarisce il consigliere – e parli direttamente ai cittadini. Poi la politica farà la sua parte, nel senso che non è più il momento di nascondersi, ma di dire chiaramente che cosa si vuole fare della Cementir”.

Già lunedì, in occasione del Consiglio Comunale, il consigliere Aldo Tagliafierro presenterà delle proposte molto interessanti. La prima riguarda proprio la variante al progetto, mentre la seconda investe la delocalizzazione dell’industria insalubre ed il reimpiego dei lavoratori.

“Senza ricorrere ad altre trovate, la Cementir deve rispettare il ruolo dei consiglieri comunali, votati per esprimersi sulle questioni della città e non per farsi calare dall’alto le imposizioni di tutta una parte politica, vale a dire il centrodestra, favorevole ai Caltagirone. Bisogna ripartire – prosegue Aldo Tagliafierro – dalla delibera n. 77/2009 dell’amministrazione Farina. La delibera è richiamata anche dal decreto di ampliamento concesso dalla Regione. Al Sindaco Cerreto spetta la formalizzazione dell’atto convenzionale e quant’altro attiene all’ampliamento, mentre la competenza sulla variante urbanistica prevista dal progetto è del consiglio”.

E’ il momento della verità, ma anche della responsabilità. Il Consiglio deve esprimere un no o un sì all’ampliamento dell’industria insalubre. I consiglieri comunali insomma devono dire la loro su una delle questioni più importanti della città. Dovrebbero farlo singolarmente, al di là dell’ appartenenza politica. In ballo non c’è solo l’ambiente e il paesaggio devastato dei Colli Tifatini, ma anche la salute dei cittadini e i posti di lavoro, per mezzo dei quali Caltagirone tiene da decenni in pugno la città. Una scelta che presuppone tanto coraggio. Ma anche su questo Aldo Tagliafierro non tergiversa. “Non lo stabilimento quale luogo per discutere, ma un consiglio comunale aperto anche ai consiglieri regionali e al sindaco di Caserta, che nel Pdl sembra avere una posizione diversa da Caldoro e da altri. C’è stato – continua il capogruppo – un sopralluogo della commissione regionale e sono state avanzate idee importanti. Tra queste c’è la riqualificazione del personale ed il reimpiego al Policlinico. Sono stati fissati anche i termini per la chiusura della Cementir. Proposte, partite da Maddaloni, dall’associazionismo e confluite nel disegno di legge regionale, che riguarda le cave e i cementifici ricadenti nelle zone altamente critiche. Aree – conclude – come quelle di Maddaloni e Caserta, che vanno ricomposte dal punto di vista ambientale e rese compatibili con il Policlinico”.

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