Verona, sospetta tradimento della moglie: la strangola

di Mena Grimaldi

 VERONA. Secondo dati istituzionali, una donna viene uccisa per mano del proprio partner, o comunque di un uomo che conosceva, ogni tre giorni.

Ogni tre giorni, dunque,una donna è vittima di violenza e le notizie di cronca dell’ultimo periodo confermano, purtroppo, questa statistica.

Questa volta è accaduto a Verona. Movente sempre lo stesso per questi casi: probabilmente una gelosia smisurata dell’uomo nei confronti della propria donna. Una vita tranquilla di persone benestanti e appena rientrati dall’ennesimo viaggio che si concedevano. Questa volta erano stati in Kenya. Ma poi nell’appartamento della villa quadrifamiliare di Mozzecane, nel veronese, dove vivevano insieme ad altri parenti, deve essere successo qualcosa che ha fatto scattare la scintilla, secondo gli inquirenti degli sms trovati dall’uomo sul cellulare della moglie.

Così, nel tardo pomeriggio di domenica, intorno alle 17.30, Giovani Lucchese, 56 anni, impiegato in una concesionaria d’auto, ha preso un foulard, ha strangolato la moglie, Gabriellla Falzoni, 51 anni, impiegata in una ditta di abbigliamento, e si è consegnato ai carabinieri di Villafranca. I militari si sono recati in casa della coppia e hanno trovato la donna, ormai senza vita, distesa sul letto.

Davanti ai militari ha spiegato il suo gesto dicendo che sospettava che la moglie lo tradisse. Tra le prime testimonianze raccolte dai carabinieri quella della sorella di lei, Gabriella, che avrebbe riferito di aver udito, attraverso le pareti sottili della villetta una forte discussione prima che sulla vicenda calasse un sinistro silenzio. L’uomo è stato arrestato e portato in carcere a Verona.

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