“Tela del ragno”, 63 arresti contro sette cosche della ‘Ndrangheta

di Antonio Taglialatela

 COSENZA. 63 arresti quelli compiuti dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Tela del ragno” contro sette cosche della ‘ndrangheta della provincia di Cosenza, con interessi in varie regioni d’Italia.

Colpite, in particolare, le ‘ndrine Lanzino-Locicero di Cosenza (subentrata a quella dei Perna-Ruà), Muto di Cetraro, Scofano-Mastallo-Ditto-La Rosa e Serpa di Paola, Calvano e Carbone di San Lucido, e Gentile-Besalvo di Amantea. Arresti anche in Lombardia, Lazio e Veneto.

Tra i destinatari delle misure cautelari figurano autori e mandanti di 12 omicidi e tre tentati omicidi compiuti durante una faida che tra il 1999 e il 2004, ha visto contrapposte diverse cosche del cosentino per il controllo delle attività illecite sul territorio. Gli investigatori sono convinti di avere fatto luce anche su altri delitti, uno del 1979, uno del 1993 ed uno del 2008.

Dalle indagini è emerso che le cosche del cosentino sono riuscite a infiltrarsi in numerosi appalti pubblici, soprattutto nella zona tirrenica. I militari del comando provinciale di Cosenza e del Ros hanno inoltre sequestrato beni per 15 milioni di euro.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, omicidi, tentati omicidi, usura ed estorsione. Nell’inchiesta, condotta dalla Dda di Catanzaro, sono indagate complessivamente 250 persone.

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