Tav, il governo va avanti ma infuria la protesta. Abbà fuori pericolo

di Antonio Taglialatela

 ROMA. Mentre il governo e la politica fanno fronte comune a favore della Tav, in Italia si registrano numerosi presidi di protesta.

“L’Alta velocità in Val di Susa si farà, superando le contrapposizioni” assicura il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, dopo il vertice al Viminale col viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, il presidente del Piemonte, Roberto Cota, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il sindaco di Torino, Piero Fassino, il capo della polizia, Antonio Manganelli, e il comandante dei carabinieri, Leonardo Gallitelli. La Tav è “un investimento di valore nazionale ed europeo per lo sviluppo e il lavoro che l’Ue ha inserito tra le 10 priorità infrastrutturali strategiche”. E sugli scontri la Cancellieri ha assicurato: “La violenza non sarà tollerata. Non si può giustificare”. La Tav “è unìopera importantissima per l’Italia e per l’Europa, non possiamo permetterci di restare fuori”, ha detto il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, mentre per il sindaco di Torino Piero Fassino, la Tav è diventata per molti “un totem ideologico da abbattere”, ma “l’opera la vogliamo fare e la faremo”.

Nel frattempo, ennesima giornata tra blocchi e disagi in tutta Italia. A Milano alcuni militanti del movimento No-Tav hanno bloccato venerdì mattina la stazione ferroviaria di Rogoredo, mentre era in arrivo un Frecciarossa da Torino e diretto a Roma. Secondo quanto riferito dalla polizia, la manifestazione si è risolta nel giro di pochi minuti, senza nessun incidente tant’è che il treno è ripartito regolarmente rispettando l’orario.

Tensione anche a Genova: la stazione di Brignole è stata chiusa dopo che una trentina di attivisti è riuscita a occupare un binario, con un treno in sosta e i passeggeri inferociti. Tra i manifestanti in corteo c’era anche Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso durante il G8 del 2001, le cui parole non mancheranno di scatenare altre polemiche: “Assurdo pensare di premiare un carabiniere che ha fatto il suo dovere”, ha detto riguardo al militare che non ha replicato alle provocazioni verbali di Marco Bruno finite su tutte le tv. Pure a Firenze i No Tav hanno preso di mira una stazione, quella di Campo di Marte, snodo dell’Alta velocità. Risultato: circolazione stradale bloccata.

A Roma occupata la sede del Pd e un corteo sulla Prenestina ha mandato in tilt il traffico. A Bologna invece in strada sono scesi in 400, al grido di “Blocchiamo tutto!”. Il corteo è partito da piazza Maggiore passando sotto le due torri in direzione dei viali arrivando a occupare la tangenziale e poi la A14. Ad Ancona i manifestanti hanno cercato di entrare nella stazione ferroviaria di Ancona ma sarebbero stati respinti da “cariche a freddo”, come denuncia uno dei partecipanti alla manifestazione. “Neppure il tempo di cominciare il presidio di fronte alla stazione che la polizia ci ha caricato a freddo: ci sono anche alcuni feriti”. Cortei anche a Padova, treni bloccati a Brescia e a Parma sono stati occupati gli incroci intorno alla stazione.

Al Sud disagi maggiori in Calabria. Due treni fermi per ore alla stazione di Paola. Nella “ragnatela” è rimasto intrappolato un Eurostar proveniente da Roma e diretto a Reggio Calabria. A Napoli un centinaio di attivisti ha camminato lungo i binari dell’alta velocità tra piazza Garibaldi e Gianturco, interrompendo per oltre un’ora la circolazione dei treni. Proteste anche a Palermo: i giovani hanno paralizzato la A19.

Intanto, è fuori pericolo di vita Luca Abbà, militante No Tav rimasto ferito lunedì scorso in seguito alla folgorazione e alla caduta da un palo dell’alta tensione, mentre era in corso una manifestazione in Val di Susa. Ha subito un intervento chirurgico sulle fasce muscolari.

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