Tangentopoli milanese, nuove accuse: “Conti in Austria per Pdl e Lega”

di Redazione

Davide BoniMILANO. Il sistema Lega-Pdl con cui, secondo l’accusa della procura di Milano, i due partiti si spartivano pro quota le tangenti della provincia di Milano, prevedeva anche la creazione di fondi neri con trasferimento del denaro all’estero.

Nello specifico in Austria, come racconta in un interrogatorio l’ex assessore del Carroccio (e attuale consigliere provinciale del Gruppo misto) Marco Paoletti, accusato di corruzione nell’inchiesta che vede indagati per lo stesso reato il presidente del consiglio regionale Davide Boni e il capo della sua segreteria Dario Ghezzi.

Di fronte alle numerose inchieste giudiziarie che coinvolgono esponenti politici della Regione Lombardia, “almeno il primo grado di giudizio lo vogliamo aspettare?”. Lo ha chiesto il presidente Roberto Formigoni, replicando su Radio 24 a chi chiede in particolare le dimissioni di Boni. “Altrimenti il rischio – ha aggiunto – è di assistere a una decimazione”, se bastasse un sospetto per dover fare un passo indietro. “Il quadro che emerge è grave – ha aggiunto a proposito delle accuse a Boni – ma di fronte a un presidente del Consiglio che giura e mette per iscritto “io non c’entro niente” e dice di aver fiducia nella magistratura torno a dire che una ipotesi di accusa non è un reato accertato”.

Quanto al centrosinistra che chiede anche le sue dimissioni, Formigoni ha ribadito: “Non c’è un solo atto della Giunta che sia messo in dubbio e a me non viene contestato nulla, le responsabilità se ci sono personali”. La sinistra, secondo il governatore, usa “due pesi e due misure” perchè “chi urla e sbraita per le mie dimissioni è quel Pd che ha un presidente di Regione indagato che è Errani. Errani si dimette? No, e fa bene a non dimettersi”.

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