Liberalizzazioni: ok del Senato. Si dimettono vertici Abi

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il ministro Pietro Giarda mette la fiducia in aula al Senato sul maxiemendamento al decreto legge sulle liberalizzazioni e il comitato di presidenza dell’Abi si dimette.

Il governo blinda, quindi, il testo aggirando oltre 1.700 proposte di modifica. Soddisfatta la relatrice, Simona Vicari. “Il Senato ha vigilato, era stato fatto un lavoro eccezionale in commissione ed era giusto che valesse quel testo approvato nonostante il pressing di queste ore, specie delle banche”, ha dichiarato.

Immediata la risposta degli istituto di credito con le dimissioni dell’Abi per la norma che vieta le clausole sulle commissioni per le linee di credito concesse dalle banche. “E’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso – spiega il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari – se la norma sarà confermata, allontanerà gli impieghi delle banche straniere in Italia e costringerà a rivedere il sistema del credito a imprese e famiglie. Se si continuasse a incidere sui ricavi bancari, anziché sulla trasparenza, anche questa salvaguardia dell’occupazione verrebbe messa in discussione. Noi banche non siamo i nemici di famiglie e imprese e non accetteremo più un atteggiamento così avverso all’impresa bancaria”.

“Le dimissioni sono il sintomo del grande disagio del settore bancario che è vicino all’economia del paese” la risposta del ministro allo Sviluppo, Corrado Passera. Si schiera con le banche anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che parla di “norma che va corretta”.

Intanto, mentre era iniziata la prima chiama nominale, la Lega ha protestato esponendo cartelli in aula con la scritta “ No alla tesoreria unica”.

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