Barletta, muore donna altre due ricoverate. Farmaco comprato su eBay

di Mena Grimaldi

 BARLETTA. Una ragazza di 28 anni è morta mentre altre due, di 45 e 62 anni sono state ricoverate in grave condizioni dopo essersi sottoposte ad un test per le intolleranze alimentari.

E’ accaduto nel centro di gastroenterologia del dottor Ruggero Spinazzola, in via Rizzitelli a Barletta, associato con quello del dottor Pappagallo di Molfetta.La vittima accusava problemi di acidità di stomaco e già la settimana scorsa, ad un primo test effettuato, si era sentita male riprendendosi, però, dopo qualche ora.

Nella giornata di sabato, invece, doveva ripete un altro test, ma sia lei che le altre due donne si sono sentite male appena gli è stata iniettata la sostanza per il test. Teresa, 28 anni, di Trani, è morta quasi subito, mentre le altre due donne sono state soccorse dal 118 e trasportate nell’ospedale di Barletta al centro antiveleni. Secondo quanto riferito da fonti dell’ospedale dove poi sono state ricoverate le tre donne, la causa della morte e del malore delle pazienti potrebbe essere stata una reazione ad una sostanza usata.

Sul posto, in ospedale, ci sono il direttore generale della Asl Bt, Giovanni Gorgoni, e il direttore sanitario, Antonio Sanguedolce. Il medicinale che avrebbe causato la morte della giovane donna e il malore delle altre due, sarebbe stato comprato su eBay.

A quanto si è appreso, il medicinale sarebbe stato acquistato via internet dal mercato inglese, ma potrebbe trattarsi di un prodotto di provenienza cinese. Lo studio è ora sotto sequestro.“Occorre aprire al più presto un’indagine conoscitiva per verificare la diffusione e i rischi della cosiddetta sanità low cost”, ha dichiarato la capogruppo del Pd nella commissione affari sociali della Camera, Margherita Miotto, appena appresa la notizia.

“Sarebbe inquietante ha sottolineato – se fosse confermata la notizia che la morte e i malori sono stati provocati da medicinali acquistati online da parte di uno studio medico non convenzionato”. Sul posto oltre la polizia, anche i carabinieri del Nas per verificare se l’attività fosse autorizzata e che cosa sia successo.

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