Camorra nella Pubblica Amministrazione: convegno a Casaluce

di Redazione

 CASALUCE. “La memoria condivisa contro tutte le mafie è un dovere, deve essere considerata un patrimonio di tutti, senza distinzioni di sorta.

Siamo chiamati ad esprimere con chiarezza la massima avversione nei confronti dei fenomeni criminali che inquinano la nostra società e rovinano l’immagine della nostra terra. Il miglior modo per combattere concretamente le mafie è quello di dare il buon esempio nei propri comportamenti quotidiani. I primi a doverlo fare sono gli amministratori pubblici”.

A dichiararlo è stato il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, intervenuto stamani a Casaluce ad un convegno sulla legalità e la memoria condivisa contro tutte le mafie organizzato dal sindaco della città dell’agro aversano, Nazzaro Pagano, e al quale ha preso parte, tra gli altri, il capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Federico Cafiero de Raho, oltre a diversi rappresentanti delle associazioni che si battono contro la camorra e a numerosi studenti.

Un evento promosso dal sindaco di Casaluce e consigliere provinciale Pagano e dal presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Sorrento, Rosario Fiorentino, e coordinato dall’avvocato Luigi Alfano e dal cancelliere Carlo Lubrano. Numerosi gli ospiti: oltre a Zinzi, il delegato del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, responsabile delle politiche giovanili, il dottor Giuseppe Reale, responsabile del Forum dei Giovani di Sorrento, il giornalista Rai Geo Nocchetti, l’ingegner Alessandra Tommasino dell’associazione Libera Caserta, l’architetto Antonio Oliviero dell’Agenda 21 di Casaluce.

“La lotta alle mafie – ha proseguito Zinzi – è fatta da persone coraggiose, che ogni giorno con gesti importanti combattono il crimine organizzato con piccole “grandi” azioni, ribellandosi ad un sistema perverso che non fa che penalizzare pesantemente i cittadini onesti, che restano la stragrande maggioranza di quelli che vivono sul nostro territorio. In tal senso voglio sottolineare l’attività dell’associazione Libera, uno degli esempi migliori di come la camorra si combatta con i fatti concreti, con le azioni, con il coraggio delle azioni. La loro attività con i più giovani, l’eccellente lavoro sui beni confiscati alle mafie, le altre numerose iniziative sociali e culturali portate avanti in questi anni fanno di Libera un esempio da seguire per tutti”. Dopo aver ricordato don Peppe Diana, a diciotto anni dal suo omicidio ad opera della camorra, Zinzi ha rimarcato come “questa iniziativa ci ha dato l’occasione di sottolineare una volta di più la necessità di essere sempre uniti e compatti contro tutte le mafie, con un lavoro di contrasto comune al crimine che deve essere portato avanti da istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, associazioni e cittadini”.

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