Furia a Cantiello: “Natale non può fare il sindaco”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Fino ad oggi tra i tanti appelli ed osservazioni lette sulle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio di Casal di Principe, ritengo quelli fatti dall’avvocato Salvatore Cantiello i più interessanti ed argomentati, …

… anche perché trattasi di una persona che spassionatamente ha sempre coi fatti dato prova di attaccamento verso il nostro paese. Condivido in larga parte il suo ragionamento sull’analisi delle cose che necessitano per Casale, sui programmi prioritari all’insegna della legalità e della trasparenza, sullo strumento urbanistico e sul fatto che la gente vuole vivere una vita civile in un paese pulito, sicuro e confortevole e strutturalmente attrezzato.

Ma se vogliamo uscire fuori dagli schemi ed affrontare a viso aperto la realtà del nostro martoriato paese, dobbiamo esternare oggi tutto quello che pensiamo, senza nasconderci dietro le parole. Sappiamo tutti che chi ha fatto molto male a Casale, vuoi per omissioni, che per colpa lieve o grave, sono stati i vari “mestieranti della politica”, che pur di essere eletti hanno fatto le solite promesse da marinaio e poi subito dopo hanno utilizzato il potere per mire o tornaconti personali e per fortuna, pare che costoro allo stato delle cose, siano stati messi in un angolo e difficilmente riusciranno a riciclarsi, anche se bisogna stare con gli occhi aperti. Oltre a provocare danni alle casse comunali (per due volte in dissesto finanziario), insieme ad altri che per scelta hanno imboccato la strada della “criminalità organizzata”, hanno provocato un danno enorme all’immagine del nostro paese ed una vergognosa colpevolizzazione di carattere generale, facendoci apparire come “figli di un dio minore”, su cui scaricare tutto il male possibile agli occhi dell’intera nazione.

Visto che ricorre il 18esimo anniversario, ricordiamo in proposito il martirio del carissimo don Peppino Diana e di tante altre vittime della camorra, alle quali dobbiamo sempre rivolgere un pensiero, sia per ricordarli degnamente che per condannare in modo inequivocabile ogni tipo di violenza. Oggi il paese intero, chiede ad alta voce una guida che, finalmente lo possa condurre fuori da questo tunnel e sopratutto contribuisca a riappacificare gli animi e dissipare acredini ed incrostazioni che si sono formate tra di noi e poi con la Stato e le altre Istituzioni. Questo Stato che pretende giustamente da noi i doveri di cittadini, dall’altro ci nega apertamente i più elementari diritti fino al punto di muovere accuse contro qualsiasi Casalese, solo perché tale e noi poi dobbiamo dimostrare la nostra estraneità ai fatti imputatoci. Cantiello è un avvocato e sa benissimo che questo significa stravolgere le più elementari basi del diritto italiano che dice esattamente il contrario.

Per fare questa riappacificazione è fuori di alcun dubbio che occorrono persone autorevoli e di dubbia moralità come lui del resto dice, ma che allo stesso tempo non si sentano “unte dal Signore” o che abbiano come mentalità ormai radicata la convinzione di essere niente poco di meno che “il migliore”. Ecco perché quando Cantiello dice che a dirigere una coalizione al nostro Comune potrebbe andare bene il suo e mio caro amico Renato Natale debbo dissentire apertamente e dire che, sotto questo aspetto, per il suo carattere che, come diceva Mina in una sua nota canzone, “Non cambia mai”, non può a mio modesto avviso fare il sindaco a Casal di Principe, e nella malaugurata ipotesi lo dovesse fare sarebbe destinato al fallimento per il suo modo di mettersi sopra un piedistallo dal quale non scende mai. Del resto, già la sua candidatura, più che voluta, è stata addirittura imposta da un gruppo di “burocratici” che stanno ai vertici del Pd con lo scopo di dare uno schiaffo ai cittadini casalesi, per un loro semplice tornaconto politico da sfruttare alle prossime elezioni parlamentari, senza essersi in questi anni difficili mai interessati nemmeno un poco delle problematiche della nostra cittadina.

Il senatore Gennaro Coronella ha tentato di coinvolgere per la scelta del candidato a sindaco le varie forze ed i movimenti politici del paese, per dare a Casale un sindaco autorevole e con il più ampio consenso possibile. Il fallimento di questa scelta, che sarebbe stata in questo momento la più valida ed utile per il paese, è da attribuirsi ad una sola parte politica e questo lo sappiamo bene, ragion per cui l’invito dell’avvocato Cantiello andrebbe accolto presentando un candidato al di sopra delle parti che con la fattiva collaborazione di tutti possa iniziare quel cambiamento da tutti sbandierato ma da nessuno iniziato.

ragionier Luigi Furia

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