Candidato sindaco: Pasquale Martinelli propone due donne

di Redazione

Pasquale MartinelliCASAL DI PRINCIPE. Un governo di salute pubblica, guidato da una personalità al di sopra delle parti, in grado di affrontare i problemi strutturali di Casal di Principe e di ristabilire un clima di serenità in città.

A lanciare la proposta è Pasquale Martinelli: a quattro mesi dalle dimissioni dell’ex primo cittadino e dal conseguente scioglimento del consiglio comunale, l’importante centro dell’agro aversano vive con incertezza e ansia le settimane che precedono l’appuntamento elettorale. “A maggio gli elettori casalesi dovrebbero tornare alle urne ma, allo stato attuale, nessuno scenario è chiaro e i cittadini si sentono confusi e scoraggiati, così come tante sono le problematiche e le indecisioni che disorientano la classe politica”. In un momento così difficile, forse uno dei più delicati nella storia di Casal di Principe, le divisioni politiche rischierebbero di ingarbugliare ancora di più la situazione.“È per questo motivo che, adesso, c’è bisogno di un candidato sindaco superpartes – spiega Martinelli – neutrale e autorevole, capace al tempo stesso di rappresentare e aggregare non solo la politica, ma società civile e associazioni, scuola e chiesa”.

Un identikit preciso che, secondo l’ex sindaco casalese, potrebbe trovare rispondenza – ad esempio – in figure di spicco e prestigio come Marisa Diana (cugina dell’indimenticato Don Peppino Diana) e Maria Zumbolo (dirigente scolastica e già assessore esterno nell’ultima compagine amministrativa targata Martinelli).

Ma un unico candidato sindaco implica anche la presentazione di un’unica lista di aspiranti consiglieri: “Ed è qui che chiedo ed auspico il sostegno unanime dei partiti al progetto. In che modo? Assicurando e promuovendo la presenza in lista di segretari di partito ed esponenti di peso politico. In questo modo, la squadra a sostegno del nuovo primo cittadino sarà trasversale ma responsabile, diversificata ma rappresentativa e compatta nel prendere le decisioni più giuste per il bene del paese e della popolazione, lo ripeto, in un momento estremamente delicato per le sorti di Casal di Principe”.

E se i suoi interlocutori dovessero non essere d’accordo? “Allora il mio gruppo sarà per il non voto”. Un aut aut in piena regola, che invoca risposte precise, qualunque esse siano.

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