Cardarelli, scandalo barelle: blitz dei carabinieri

di Redazione

 NAPOLI. Blitz dei carabinieri all’ospedale Cardarelli di Napoli su ordine della procura di Napoli, che ha aperto un’inchiesta sullo scandalo barelle dopo le denunce di alcune associazioni e del Tribunale del malato.

I militari hanno verificato la situazione nelle corsie e acquisito documentazione e atti utili per l’indagine. Con i militari anche il pm Giovanni Corona.

A Roma, nei giorni scorsi, l’emergenza barelle fu una clamorosa sorpresa, a Napoli ci hanno fatto l’abitudine. Tanto che nell’ospedale più grande del Mezzogiorno è nato un “reparto barelle”. Sempre nei giorni scorsi le stanze dell’ex Oncologia sono state adibite dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Granata a “Osservazione breve intensiva 2”. Sono state comprate barelle speciali, con il materasso puiù alto e dalla scorsa settimana ha aperto per tre mesi al secondo piano del padiglione C un reparto con otto medici e 15 infermieri.

Una vicenda sulla quale si sono inevitabilmente accesi i fari della magistratura inquirente con l’apertura di un fascicolo. Indaga il pool “reati contro la pubblica amministrazione” coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco per individuare le responsabilità dell’assurda condizione del Cardarelli e di altri ospedali di frontiera: Loreto, Pellegrini e San Giovanni Bosco.

Reparti con 30 posti letto che accolgono il triplo di pazienti, su barelle sparse nei corridoi, tra scene di ordinario caos, con flebo e terapie pratica te ai ricoverati a stretto contatto con altri, tutti assistiti anche da familiari. Il fenomeno, registrato nei giorni scorsi da “Repubblica”, ha assunto proporzioni intollerabili.

Numerose le proteste dei malati che tuttavia riconoscono lo straordinario impegno di medici e infermieri che lavorano in condizioni di estremo disagio. E così, mentre la Regione istituisce una commissione di tecnici che risolva il problema, la magistratura apre un fascicolo che riunisce tutte le denunce. La più dura è delle associazioni di tutela del Malato, presieduta da Carmine Cavaliere, che sollecita i pm: “Ci chiamino al più presto, avremo tante cose da raccontare. Ci siamo incontrarti con l’ assessore comunale Pina Tommasiello che si renderà partecipe alla class action per il risarcimento dei pazienti. Non per patologia, ma per violazione del diritto alla salute”.

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