Trasporto scolastico, la maggioranza: “Sembra la saga dei pifferi di montagna”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. Si riaccende la polemica intorno al servizio di trasporto scolastico e dopo l’affondo, dei giorni scorsi, portato dalla minoranza consiliare, la maggioranza del sindaco Pietro Riello reagisce.

“Non riusciamo a capire tutta questa acredine. – affermano dalla maggioranza – La procedura è andata avanti con la massima trasparenza possibile, come stesso loro della minoranza avevano richiesto a gran voce, purtroppo nessuna ditta ha ritenuto presentare l’offerta, questo vuol dire che il servizio di trasporto non si farà, ma questo sicuramente non è imputabile ad una nostra negligenza, come invece si vuole far apparire ad ogni costo”. “Un servizio – ribadiscono dalla coalizione di governo – che, contrariamente a quanto affermato dai nostri oppositori, non è ne obbligatorio e ne gratuito, questo lo sanno bene anche loro ma purtroppo non lo affermano mistificando in questo caso, come amano dire loro, la verità”.

“Purtroppo, è un periodo di profonda crisi economica, – sottolineano dalla maggioranza – e quello che era possibile fare nel passato, anche recente, adesso non è più possibile fare, i costi devono obbligatoriamente essere ridotti e questo i nostri oppositori lo sanno bene ma fanno finta artatamente di ignorarlo e cosa ancor più grave di farlo sapere”.

La maggioranza Riello conclude ironicamente: “Anche a noi è parsa strana la non presentazione di alcuna offerta, anche perché siamo venuti a conoscenza che un consigliere di minoranza ha contattato di persona una ditta regolarmente iscritta all’Albo Regionale, sollecitandola a presentare l’offerta, che però alla fine, nonostante lo zelante impegno da parte dello stesso consigliere, non è arrivata. Anche in questo caso il gruppo di minoranza, al contrario di quanto sta facendo dal suo insediamento l’organo di governo, non solo ha preso ancora una volta in giro i cittadini morronesi ma, come suo solito, è dovuto tornare a casa con le pive nel sacco, confermando cosi la ‘saga dei pifferi di montagna’ che andarono per suonare e furono suonati”.

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