Guida: “Aversa unica città di fondazione normanna”

di Nicola Rosselli

Romualdo GuidaAVERSA. “Aversa unica città di fondazione normanna”. Difende le origini della nostra città l’ingegnere e architetto, nonché cultore di storia patria, Romualdo Guida.

“Nell’anno 1022 siamo in pieno Medioevo. Ergo Aversa, unica città di fondazione Normanna, è sicuramente una ‘città medievale’. Che Aversa fosse stata ‘fondata’ dai Normanni è certo, checché ne dica il rispettabilissimo Franco Ricciardi. “L’attendibilità delle Fonti – continua il professionista aversano – è sicuramente riconosciuta dai più che ‘trattano’ di storia patria in quanto esse sono costituite dai vari Amato di Montecassino, Guglielmo Appulo etc. Ad esempio scrive quest’ultimo: ‘Moenibus Aversa Rannulfus ab Urbe peractis Ad Patriam misit Legatos, qui properare Normannos facerent; et quam sit amoena referrent…‘. E, riprendendo Amato di Montecassino, in una nostra pubblicazione potemmo affermare che, allorquando i Normanni di Rainulfo si spostarono ‘in Octabo’ alla ricerca di un terreno in cui far sorgere un proprio insediamento ‘stabile’, trovarono, accanto alla chiesa ‘votiva’ Sancte Paulum at Averze, un palazzo-castello che non si fecero scrupolo di ‘occupare’. Poi, ‘occupato che fu il palatium prossimo alla chiesa di San Paolo, Rainulfo fece cingere una congrua porzione di territorio, con origine dalla parte a Sud-Ovest delle mura del suo castello, con de fossez et de hautes siepe, cioè con una pratica palizzata e annesso fossato”.

“È evidente – conclude in proposito lo studioso aversano – che i Normanni in Octabo non trovarono il deserto. Ma non trovarono nemmeno una ‘città’. Forse alcune ‘case sparse’”. Guida va, poi, oltre, e afferma: “Circa la preesistenza di un insediamento pre-romano (un villaggio addirittura etrusco) sono elucubrazioni che, partendo da fondamenti ‘scientifici’ molto seri, debbono ancora essere dimostrati. Il ‘gesto’ di tracciare il ‘solco’ è sicuramente da far valere come il ‘segno della fondazione’ così come si ricorda della fondazione di Roma che avvenne con il tracciamento del solco da parte di Romolo. È sicuramente vero che le vicende che legarono i Normanni ai due Pandolfi, quello di Capua ed il Lupo degli Abruzzi, che furono protagonisti della esautorazione da parte di Enrico II e dell’insediamento dell’antagonista, determinarono l’aiuto di Rainulfo a Sergio IV che aveva ‘ospitato’ uno dei due. È ancora vero che Sergio IV ‘sancì’ il possedimento di Rainulfo elevandolo a Contea nel 1030. Quest’ultima data (1030), quindi, segna la ‘nascita’ della Contea, non la fondazione di Aversa che, è provato dagli scrittori contemporanei dei Normanni, avvenne nel 1022”.

“Tanto – conclude Guida – non per confutare una ‘tesi’ ma per smentire una ‘affermazione’ che non trae origine da un fondamento scientifico”.

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