Elezioni, Francese: “Dalla confusione alla quadratura del cerchio”

di Redazione

 AVERSA. Questa pre-campagna elettorale amministrativa aversana – quellaufficiale partirà tra pochi giorni – passerà senz’altro negli annali della storia civica come una delle più confuse e controverse.

E tuttavia abbiamo la netta sensazione, per il momento solo in parte suffragata dai fatti, che tale caos indescrivibile registrato da una parte e dall’altra degli opposti schieramentipreluda ad un decisivo “Big Bang” della politica cittadina, fors’anche con riflessi extra-territoriali e addirittura nazionali.

Da parte del dilaniatissimo centrodestra normanno ha segnato di certo uno spartiacque, che non crediamo potrà ritenersi provvisorio, la scelta a sorpresa (ma, per gli “insiders” della politica, praticamente obbligata per tutta una serie di motivi) di appoggiare quasi all’unanimità la candidatura a sindaco del centrista-filoterzopolistaGiuseppe Sagliocco, considerato fino a ieri l’ irriducibile avversario “numero 1” dell’attuale amministrazione a netta prevalenza berlusconiana ed in particolare dell’attuale sindaco Domenico Ciaramella.

Almeno ad Aversa questa scelta rappresentadi fattola fine del PDL, così come lo abbiamo conosciuto fino a ieri,ed evidentemente anche il suo rilancio in altre forme e contenuti più contaminati ed onnicomprensivi da destra a centro…..insomma, in buona sostanza parliamo dell’apertura delcantiere diuna simil-DC”balena bianca” aggiornata ai nostri tempi.

E’ indubbio che per Sagliocco (e per Domenico Zinzi, leader provinciale dell’UDC che è stato il suo principale sponsor) questo rappresenti un vero ed assoluto trionfo politico, in buona parte meritato – va detto e riconosciuto, al di là delle opinioni di ciascuno – visto che politicamente l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Trentola, a differenza di tanti altri da destra a sinistra,non si è fermato unattimo e da cinque anni a questa parte è stato in permanente campagna elettorale non lasciandosiabbattere nemmeno dalla cocente delusione patita alle scorse elezioni regionali.

Sul fronte del centrosinistra, invece, nel momento in cui scriviamo, almeno ufficialmente la confusione sembra farla ancora da padrona.

A parte l’ inspiegabile “non sense”politico-elettorale della scelta aprioristica dell’Italia deiValori di correre da sola col proprio candidato sindaco Salvino Cella, nel PD cittadino, forza capofila – bongré, malgré – del centrosinistra si continuano a scontare gli effetti di una situazione rimasta sostanzialmente ferma ai tragici e distruttivi errori politici dicinque anni fa, in conseguenza dei quali troppe “sciabole” (o presunte tali), dopo aver fatto terra bruciata intorno a sé, decisero di abbandonare il campo politico, lasciando ovviamente i “foderi” in mezzo aiguai!

Benintesoquando parliamo di PD ci riferiamo anche al movimento civicoAversa Bene Comune (ABC)che dall’elettoratobersaniano e aree afferenti traeilgrosso della suaforza elettorale puravendo esordito (tre mesi fa!) congeneralizzanti e populis tici accenti anti-politici e cripto-milazzisti solo di recente – per loro fortuna – aboliti del tutto.

Giunti ormai alla scadenza del termineper lapresentazione di liste e candidati, il PD (con la candidatura semi-ufficiale e semi-definitiva del segretario cittadinoMariano D’Amore) ed ABC (con la nebulosa disponibilità alla candidatura dell’ex sindaco Raffaele Ferrara) rimangono i veri ed unici “assi” intorno ai quali ruotail finora confuso, tediosoed improduttivo battibecconel centrosinistra, nonostante gli sforzi ed i richiami unitari espressi da quasi due anni a questa parte dai vendoliani di SEL all’indirizzo di tutti i partiti e di tutto l’elettorato di centrosinistra e nonostante la massima disponibilità offerta (almeno finoa ieri) dal rodato e non sottovalutabile movimento civico Democrazia e Territorioguidato daAntimo Castaldo.

A questo punto ed anche a fronte della candidatura Sagliocco espressa dall’intero centrodestra, chepiaccia o meno solouna valutazione di”realpolitik” puòdeterminare una quadratura del cerchio e trarre dalle secche il centrosinistra aversano altrimentidi sicurodestinato ad una mortificantissima sconfitta a tavolino e per giunta di misura con larga penalizzazione-azzeramentoper la rappresentanza consiliare di quasi tutti i partiti della coalizione.

Nel caso in ispecie, la “realpolitik” del centrosinistra(e deimovimenti civici “alternativi” alla maggioranza uscente), significa accettare unitariamente la candidaturaa sindaco di Raffaele Ferrara. E a chi, con tutti gli sforzi, non riesce proprio a comprendere perché Ferrara e non D’Amore consigliamo con tutto il massimo rispetto di occuparsi d’altro e lasciar perdere valutazioni e ragionamentipolitico-elettorali, almeno per quanto concerne la complessa realtà di Aversa.

Mario Francese
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