“Controllo del Vicinato”, i consiglieri Pd replicano a De Lucia

di Redazione

 S.MARIA A VICO. La scelta del Pd di votare contro la mozione del consigliere De Lucia sul “Controllo del Vicinato” non è scaturita da un capriccio di tre consiglieri comunali, oppure da una ripicca, come si è detto.

Al contrario, la mozione è stata letta con attenzione e discussa nelle nostre sedi istituzionali: in un primo momento, in occasione dell’incontro dei consiglieri con gli iscritti per la preparazione dei lavori del consiglio, e successivamente, in sede di direttivo, incontri disertati dal consigliere latore della proposta e dai sette membri del direttivo che successivamente si sono dimessi. Essa, dopo un attento esame, è risultata contraria ai principi ispiratori del Partito Democratico.
Il Neighbourhood Watch è apparso come un sistema un po’ goffo per mascherare le Ronde di matrice leghista, abbiamo consultato una vasta letteratura a riguardo e validi studiosi hanno affermato che con il Neighbourhood Watch non sono diminuiti gli atti criminosi, al contrario è solo aumentata la paura della gente.
Può darsi che abbiamo sbagliato a studiare, ma perché il consigliere De Lucia, come vorrebbero le più elementari norme democratiche, non si è presentato nella sede del Pd per erudirci sulla sua proposta?
L’iniziativa ha richiamato alla nostra memoria il libro di Orwell 1984 con il Grande Fratello,( che non è quello di canale 5) e la figura del Capofabbricato ai tempi del Fascismo. Pertanto abbiamo avuto mandato dal partito di dire: “Niente ronde, ma più senso delle istituzioni e maggiore senso civico!”.
Siamo convinti, infatti, che è già dovere di ogni cittadino sancito dal dettato costituzionale denunciare infrazioni o reati commessi da chiunque e in qualsiasi ambito; nella nostra città grazie all’intervento di ottimi cittadini, sono stati sventati dei furti, a prescindere dalle investiture dall’alto di “spioni autorizzati” che potrebbero invadere la nostra privacy.
Il gruppo democratico non nega il grave problema della sicurezza, ma vuole promuovere nei cittadini la fiducia nei confronti delle Forze dell’ordine, a nostro parere uniche depositarie della tutela e della sicurezza urbana, salvaguardando il nostro diritto alla privacy e alla libertà, che seriamente sarebbe in pericolo con l’istituzione del Controllo del Vicinato!
Da precisare che non siamo stati noi gruppo consiliare d’opposizione a votare con la maggioranza di centrodestra, al contrario costoro, per bocca del capogruppo Giuseppe Nuzzo, avevano dichiarato la loro richiesta di astenersi dalla votazione e di portare il problema in Commissione Sicurezza; soltanto dopo il nostro intervento con la nostra precisa dichiarazione di voto hanno deciso anch’essi di votare contro la mozione. La precisazione non è pleonastica, ma è prova della linearità e dell’autonomia della nostra azione. Per riscontrare quanto detto è possibile consultare il verbale o la registrazione audio.
Il rammarico è che quest’amministrazione continui a negare le riprese della seduta. Dopo circa sette mesi dall’impegno del vice-sindaco a garantire le riprese, non ancora si è proceduto alla modifica dello Statuto, corollario necessario alla modifica del Regolamento. Il nostro impegno sarà quello di far concretizzare l’impegno.
Ed intanto, durante l’ultima seduta, abbiamo assistito all’indecoroso spettacolo antidemocratico, con il quale sono stati messi alla porta dei cameraman che volevano svolgere il loro lavoro. Una ripresa della seduta, da sempre cavallo di battaglia del Pd renderebbe giustizia a chi in Consiglio Comunale si impegna e partecipa a tutti i lavori con combattività e fermezza. Solo il gruppo Ps ha fatto notare, negli auguri al neo- assessore De Cristoforo, l’assenza del segretario comunale Pane, per il quale, soltanto nell’ultimo consiglio, accogliendo la sua volontà di impegnarsi solo per la nostra città, si era votato il recesso dall’accordo con il Comune di Arienzo per la compartecipazione delle spese della segreteria: ebbene solo il nostro gruppo ha sottolineato questa contraddizione dell’amministrazione, che prima vuole a tempo pieno un segretario e poi ne offende la dignità facendolo affiancare da neo-assessore collega ,che, guarda caso, ha anche la delega alla segreteria Affari Generali.
Il consigliere De Lucia si è solo limitato a fare gli auguri e a fare i complimenti al vecchio assessore Carfora dimissionario, da lui spesso, in passato attaccato con ragione. Se ci fossero state le telecamere tutti avrebbero potuto notare che il consigliere De Lucia ha abbandonato il Consiglio subito dopo la questione della mozione, forse non considerava degne di interesse le discussioni relative ai rifiuti e all’assegnazione delle cappelle cimiteriali.
Solo il gruppo consiliare del Pd è riuscito a far procrastinare la discussione relativa alle azioni da intraprendere per la gestione dei rifiuti, poichè il materiale per la discussione, prodotto dall’amministrazione comunale, risultava carente per una decisione da intraprendere. Il nostro gruppo, quindi, con fermezza è riuscito a far rimandare in conferenza dei capigruppo la discussione con ulteriori elementi di approfondimento . Per quanto riguarda la modifica al regolamento per le modalità di assegnazione delle cappelle cimiteriali, come già anticipato in commissione dalla consigliera Verlezza, e sui quotidiani, c’è stata una ferma opposizione alla decisione di assegnare le cappelle con il criterio censuario del maggiore offerente, criterio discriminante ed incurante del lutto personale.
Naturalmente la modifica è passata ugualmente: purtroppo l’amministrazione comunale aveva i numeri per poterla votare, ma noi mai ci siamo sottratti al nostro compito, né abbiamo operato graduatorie tra i vari temi in discussione, la sicurezza è senz’altro uno dei problemi più scottanti, ma noi non abbiamo scelto di fare opposizione a corrente alternata per soddisfare la nostra voglia di visibilità ad ogni costo.
Abbiamo deciso di lavorare con fermezza e con onestà intellettuale, mostrando senso civico e quindi valutando le varie proposte nella loro qualità non nella paternità, perché a noi non interessa la nostra presenza sui giornali, bensì la crescita della nostra città.
Un ultimo sfogo relativo agli attacchi personali, che abbiamo ricevuto in rete e sui giornali, persone senza scrupoli hanno dato sfogo a tutta la loro fantasia, siamo stati definiti “giullari di corte”, “maestrine”, si è parlato di “emozioni represse”, di “ignoranza”, di “incapacità politica” e di “azioni luride”: a parte le iniziative che in sede legale ognuno personalmente deciderà di intraprendere, noi sentiamo di dover denunciare questi comportamenti aggressivi e denigratori, atteso che l’etica politica suggerisce di evitare le offese ad personam.

Pina Sgambato, Mena Verlezza, Agostino Morgillo

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