Tessere Pdl, Galan choc: “Sono tutte fasulle”

di Redazione

Giancarlo Galan con Silvio BerlusconiROMA. “Non prendiamoci in giro: a che cosa serve la tessera? Sono tutte fasulle. Non ho mai conosciuto un elettore che fosse anche iscritto”.

Così l’ex ministro della Cultura, Giancarlo Galan, (Pdl) in un’intervista alla Stampa commenta le presunte irregolarità che si sono riscontrate nelle operazioni di tesseramento del partito in vista dei congressi. I timori di Berlusconi per lo scandalo. “Il Pdl è il partito del popolo, non dei mafiosi e sul tesseramento non c’è stato alcun caos”, vanno ripetendo nella sede del Pdl in via dell’Umiltà a Roma dopo il polverone di polemiche suscitato dalle presunte irregolarità sulle tessere (c’è stato anche un sequestro a Roma nei giorni scorsi) denunciate in alcuni Congressi locali.

Il clima, però, nel partito resta elettrico. Si rischia un grave danno d’immagine in vista delle amministrative e questo preoccupa Silvio Berlusconi. Non a caso, il Cavaliere ha deciso di scendere in campo in prima persona e, su iniziativa di Angelino Alfano, ha pensato di convocare per lunedì, a Villa Gernetto (la sua residenza privata di Lesmo), lo stato maggiore pidiellino e tutti gli amministratori locali per fare il punto della situazione.

Galan denuncia “un sistema perverso”. “Gestire le tessere serve per gestire il potere, a tutti i livelli. Arriva uno con cento tessere, tratta e porta a casa un posto nella municipalizzata”. La soluzione per l’ex governatore del Veneto è “abolire i congressi”, a favore di strumenti come i comitati elettorali Usa. “Siamo tutti impegnati a parlare agli iscritti – dice – quando dovremo parlare a 60 milioni d italiani”.

Il problema, aggiunge, non è però certo il segretario Alfano, “il meglio che abbiamo per età, per la pulizia della sua storia. È il sistema che non va”. “Non possiamo escludere la possibilità di infiltrazioni poco raccomandabili”. Ma “confidiamo nell’attività della magistratura”, dice il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini in un’altra intervista alla Stampa.

La vicenda, sottolinea, “non può cancellare l’inaspettato successo del tesseramento”. “Dal punto di vista formale – aggiunge – noi consideriamo regolari le iscrizioni che sono state presentate rispettando i requisiti. E cioè: versamenti individuali della quota di dieci euro, scheda di adesione compilata e sottoscritta e documento di identità. Se viene meno uno di questi requisiti l’iscrizione viene sospesa”. In tutto, afferma, sono state “congelate” circa 50mila domande su un milione e 200mila, “il 4,8% del totale”. Molte pratiche sono state già “risolte positivamente”.

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