Parolisi resta in carcere. Il Gip nega i domiciliari

di Mena Grimaldi

 TERAMO. Salvatore Parolisi resta in carcere. A deciderlo il gip, Marina Tommolini, che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dagli avvocati del caporalmaggiore rinchiuso nel penitenziario di Teramo con l’accusa di aver ucciso la moglie, Melania Rea.

Il gip ha depositato nella mattinata di lunedì la sua decisione, dopo il parere negativo espresso dalla procura teramana, motivandola con la necessità della custodia cautelare in carcere per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlia Vittoria, di due anni, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma.

Proprio il ruolo della bambina è stato al centro dell’attenzione nei giorni scorsi in quanto i legali della famiglia rea hanno fatto sapere che la piccola si costituirà parte civile, insieme ai nonni materni e allo zio, durante il processo contro il padre.

E sarà lo stesso gip Tommolini, il prossimo 12 marzo, a valutare la possibilità di concedere a Parolisi la celebrazione del processo per uxoricidio pluriaggravato con il rito abbreviato condizionato a una super-perizia.

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