Monti ai giovani: “Il posto fisso non esiste più, ma e’ bello cambiare”

di Redazione

Mario MontiROMA. Intervistato a Matrix sui temi del lavoro e dei giovani, il premier Mario Monti è chiaro: “I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia. E’ bello cambiare e accettare delle sfide”.

E, a proposito di sfide, il capo del governo tecnico sottolinea come “la riforma sulla quale il ministro Elsa Fornero e tutto il governo adesso è impegnato ha la finalità principale di ridurre il terribile apartheid che esiste nel mercato del lavoro tra chi per caso o per età è già dentro e chi giovane fa terribile fatica ad entrare o entra in condizioni precarie”.

ARTICOLO 18. Il presidente del Consiglio è tornato anche sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori: “Non si può sintetizzare – ha detto Monti – la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali in ‘si cambia l’articolo 18 o no’. L’articolo 18 non è un tabù ma può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia e per il lavoro dei giovani in alcuni contesti, può essere più accettabile in altri contesti”.

I COMPITI DEL GOVERNO. Rendere l’Italia “migliore” e “più attraente”. E’ questo l’obiettivo del governo tecnico: “Abbiamo compiti limitati e difficilissimi, rendere l’Italia migliore e più attraente a tutti. Svolgiamo questi compiti osservando una distanza di rispetto dai partiti perché ci sono temi importanti che non sono il cuore del mandato ricevuto”. Sulle privatizzazioni fa sapere che non sono una priorità, più che altro una “possibilità”, “anche perché – spiega Monti – in passato non sempre sono state fatte nel modo migliore. Occorreva prima dare prova che sappiamo fare, e accettare, una politica di vero contenimento del disavanzo, e dopo ci sarà spazio per un’operazione sul capitale. Il nostro sforzo, attraverso una maggiore concorrenza e merito, è quello di valorizzare di più il capitale umano”.

“NON ENTRIAMO NELL’AGONE POLITICO”. Per quanto riguarda le questioni su bioetica, legge elettorale, regolamenti parlamentari, “devono essere sciolte e dipanate dalle forze politiche”, dice Monti, anche perché, aggiunge il premier, “se, per soddisfare le coscienze dei membri del governo, entrassimo nell’agone del dibattito renderemmo più difficile l’appoggio di larga parte del Parlamento ai nostri sforzi”.

IL CALO DELLO SPREAD. Qualche ora prima, il presidente del Consiglio, intervenendo al Tg5, si era detto fiducioso sul futuro del Paese: “L’Italia riuscirà a risanare i suoi debiti”, sottolineando come quello del debito non sia “un vincolo preso due giorni fa, ma un anno fa. Certamente è severo ma non impossibile se saremo capaci – noi e tutti i governi che si susseguiranno – di tornare a far crescere di più l’Italia”. Sul calo dello spread, arrivato sotto ai 400 punti base, registratosi mercoledì, Monti aveva commentato: “Scenderà ancora, è già sceso di 200 punti dal nostro insediamento a novembre”. Secondo il premier lo spread è “una che ha polarizzato anche troppo l’attenzione”, e sul quale di sicuro c’è “ormai una tendenza decrescente”.

“SIGNIFICATIVO APPOGGIO DI BERLUSCONI”. Per quanto riguarda i rapporti tra il suo governo e le forze politiche, alla luce dei recenti malumori da parte, in particolare, del Pdl, Monti cerca di abbassare i toni: “Sono normali in una parte politica non più direttamente al governo, ma l’appoggio di Berlusconi è particolarmente significativo. So che non durerà per sempre, ed è legato a ciò che facciamo. Anzi, mi aspetto che ci dicano di andarcene il giorno dopo se faremo qualcosa di sbagliato. E noi ce ne andremmo sicuramente”.

“CE LA FAREMO”. Al termine dell’intervista confessa: “Non so alla fine, nel marzo del 2013 o ad aprile, che ricordo porterò”. Poi si mostra ottimista: “Immagino che il ricordo sarà positivo solo se l’Italia sarà migliore di oggi. Ce la faremo”.

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