Mills, Berlusconi infuriato: “Vogliono distruggermi”

di Antonio Taglialatela

BerlusconiMILANO. Berlusconi si scatena dopo che il pm De Pasquale, nell’ambito del processo Mills, ha chiesto per lui cinque anni di carcere.

Giovedì mattina l’ex premier torna sulla scena in prima persona. Prima con una lettera pubblicata dal quotidiano di famiglia, Il Giornale, poi in tv, a “La Telefonata” condotta da Maurizio Belpietro.

IL CALCOLO DELLA PRESCRIZIONE. A far inviperire il Cavaliere il nuovo “calcolo” sulla prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari: avrebbe versato, secondo l’accusa, 600mila dollari all’avvocato inglese David Mills in cambio di dichiarazioni reticenti nei processi sulla Guardia di Finanza e All Iberian. Secondo il pm De Pasquale, la data da cui far scattare le lancette della prescrizione è il febbraio del 2000 e non l’11 novembre 1999, come hanno indicato i giudici della Corte di Cassazione nella loro sentenza per il “processo gemello” a carico del legale inglese. Dunque, stando al giudizio del pm, i termini di prescrizione del procedimento scadrebbero a maggio, e si riuscirebbe ad arrivare ad una condanna di primo grado.

“MI VOGLIONO DISTRUGGERE”. “Ho la coscienza di avere servito in questi anni con tutte le mie forze il mio Paese, e ne sono ripagato con un accanimento da parte di alcuni magistrati di Milano che non ha eguali nella storia”, scrive Berlusconi a Il Giornale. “Si vuole distruggere fino in fondo la mia immagine di uomo, di imprenditore e di politico. Solo io posso sapere quanto male ho subito e continuo a subire per avere scelto la strada dell’impegno politico”. “La vicinanza della mia famiglia e di quanti mi vogliono bene e mi conoscono – sottolinea ancora il leader del Pdl – mi dà la forza di continuare la battaglia per il riconoscimento pieno della mia totale estraneità a quanto mi viene addebitato. Spero ancora che giudici integerrimi e devoti unicamente alla legge e alla verità, decidano in piena coscienza e nel pieno rispetto della realtà dei fatti”.

“MALA GIUSTIZIA”. A “La Telefonata” di Belpietro, Berlusconi ha poi aggiunto: “E’ solo l’ultimo atto di una persecuzione giudiziaria e di diffamazione senza limiti che ha fatto di Milano un tribunale speciale per eliminarmi dalla vita politica e infangarmi. Il processo è frutto della determinazione di un pm che non ha fatto nulla per nascondere un pregiudizio politico e nei confronti della mia persona. C’è stata una diffamazione giudiziaria anche a livello internazionale senza confronto”. Per l’ex premier “tutte le prove dimostrano il contrario; perché dovevo ricompensare un signore che proprio con le sue testimonianze ha fatto in modo che due processi finirono con l’assoluzione? E’ una tesi che fa a pugni con il buon senso e con le stesse dichiarazioni di Mills che disse di non aver dichiarato le somme al fisco inglese per non pagare le tasse, non date da me, ma da Attanasio. Un processo basato sul nulla. Il tribunale ha ascoltato solo i testimoni dell’accusa, tagliando la lista dei nostri, più mala giustizia di questa..”.

“MI DIFENDERO’”. Durante la trasmissione di Canale5, il Cavaliere ha commentato anche la decisione della Consulta che ha respinto il conflitto di attribuzione della Camera, stabilendo così che il processo va avanti. Quello sul caso Ruby, secondo Berlusconi, “è un procedimento che non doveva neppure iniziare”, anche perché “la stessa Ruby ha sempre negato ciò di cui mi si accusa”. “La procura di Milano ha dimostrato in tutti i modi possibili l’accanimento contro di me, ma io mi difenderò”.

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