Liberalizzazioni: accordo sulle farmacie

di Mena Grimaldi

 ROMA. Approvato, con alcune modifiche, dalla commissione industria del Senato il decreto liberalizzazioni. Raggiunto l’accordo sulle farmacie.

L’emendamento al decreto sulle liberalizzazioni prevede una farmacia ogni 3.300 abitanti. Questo significa poco meno di 5mila nuove farmacie. Ad annunciarlo la relatrice Simona Vicari del Pdl. Inoltre, nei concorsi “non ci saranno quote riservate. Stiamo valutando con attenzione il testo – commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma – e ci sembra che dal punto di vista della sostenibilità il sistema venga messo in crisi: non si favorisce lo sviluppo del settore, si aprono diverse migliaia di nuove farmacie, si perdono alcune risorse strategiche, come i farmaci veterinari e i galenici. Si è andati ancora una volta verso il concetto di una farmacia vista come un esercizio commerciale. La serrata? Non ne abbiamo ancora parlato”.

Dal prossimo anno in farmacia si potrà comprare anche una sola pillola, se sarà approvato l’emendamento depositato in commissione. Nel decreto invece non entra, nonostante il pressing delle parafarmacie, il capitolo dei farmaci di fascia C.

La liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C era stata al centro di un braccio di ferro alla Camera sul primo decreto del governo Monti e poi si era deciso di soprassedere.Per quanto riguarda le licenze dei taxi, nell’emendamento al dl liberalizzazioni si legge che l’Authority dei trasporti dovrà dare parere preventivo e non più obbligatorio.

Il nuovo testo del decreto, messo a punto dai relatori, lascia le decisioni sul rilascio delle licenze in capo ai Comuni e consente all’autorità dei trasporti di emanare linee guida che, in caso di non recepimento motivato, potranno ricorrere al Tar.

Marcia indietro del governo anche sull’obbligo dei professionisti di fare il preventivo in forma scritta nel caso in cui il cliente ne faceva richiesta. Via libera, invece, per il rimborso spese ai tirocinanti dopo i 6 mesi.

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