Camorra, 41 arresti nel Napoletano. Indagato anche neomelodico

di Redazione

Un'immagine tratta dal video NAPOLI. 41 arresti eseguiti daicarabinieri della compagnia di Torre del Greco (Napoli) a carico di affiliati a due clan camorristici, gli Ascione-Papale e Iacomino-Birra,in lotta per il controllo degli affari illeciti a Ercolano, nel Napoletano.

Le accuse, a vario titolo, sonodi associazione di stampo mafioso, estorsione, omicidio, violazione alla legge armi, rapina e spaccio di droga. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, i militari dell’Arma hanno individuato affiliati ai clan e identificato gli autori dell’omicidio di Raffaele Filosa, compiuto a Ercolano l’8 luglio del 2001, e del tentato omicidio di Vincenzo Durantini, avvenutosempre nella cittànapoletanail 13 dicembre 2010 (fatto mai denunciato).

I clan avrebbero taglieggiato anche una casa discografica per obbligarle a pubblicare un disco di un neomelodico che inneggiava alla camorra. Per lo stesso motivo risultano indagati anche due cantanti per concorso in istigazione a delinquere attraverso i testi e i video delle loro canzoni. Uno di loro è Nello Liberti, autore della canzone “Il capoclan”. Per lui la Procura aveva chiesto l’arresto, non concesso però dal gip. Secondo i pm, la canzone induce a ritenere che la camorra sia un fenomeno positivo, una fonte di sostentamento per le famiglie povere e sfortunate. Liberti, in particolare, canta che “per onore il capoclan nasconde la verità: è un uomo serio, non è vero che è cattivo”. Per i pm, inoltre, la canzone spinge a ritenere giusto l’omicidio di chi tradisce o si pente.

Gli arresti, molti dei quali nella zona intorno al popolare quartiere di Resina, sono stati eseguiti sotto la neve che è caduta nella notte tra lunedì e martedì in tutta zona alle pendici del Vesuvio. Tra le persone arrestate, numerose donne. Identificate anche persone coinvolte nel traffico di armi durante la lotta tra i clan e scoperti due filoni estorsivi ai danni di commercianti del luogo. Sottoposti a sequestro preventivo beni mobili e immobili per 10 milioni di euro.

“‘O Capoclan” – Video da Youtube

gli arreti

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