Bersani incontra Monti: “Il patto di lealtà non verrà meno”

di Redazione

Pier Luigi BersaniROMA. “Il Pd ha stretto un patto di lealtà che non verrà meno, questo governo deve durare fino a fine legislatura”.

Lo ha detto il segretario democratico, Pier Luigi Bersani, durante una conferenza stampa nel corso della quale ha annunciato anche un incontro in giornata con il premier Mario Monti. “Gli parlerò di lavoro – ha detto il leader del centrosinistra – perchè qui si vede quali sono le preoccupazioni principali delle forze politiche”.

All’ordine del giorno ci sarà sicuramente la questione della possibile modifica dell’articolo 18, su cui il governo ha detto di voler procedere anche senza un’intesa con le parti sociali, in particolare dopo la presa di posizione della Cgil e dello stesso Bersani, che aveva avvertito che il sì dei parlamentari del Pd non è scontato in assenza di un accordo tra tutti i soggetti che rappresentano il mondo del lavoro. “Sento correre facilmente l’idea che si può fare la riforma del lavoro senza intesa – ha ribadito oggi il segretario -. Io dico: attenzione. E non sto parlando di Cgil come si continua a dire. Ma dell’Italia e di un accordo tra governo e parti sociali davanti a un paese in recessione”.

La riforma del mercato del lavoro, secondo Bersani, “ha bisogno di una corresponsabilità, di un carico comune, di un elemento coesivo. Perchè in una situazione così il “liberi tutti” può essere un problema per l’Italia, non per il Pd o la Cgil. E rompere a quel tavolo vuol dire liberi tutti”.

Nel partito, però, le posizioni sono diverse. Da un lato ci sono i moderati come Marco Follini che si dicono pronti a votare il testo, dall’altro il fronte più intransigente che fa capo al responsabile lavoro Stefano Fassina. In mezzo molti possibilisti e molti perplessi. “Non ci sono spaccature nel Pd, – ha però assicurato Bersani – ormai ci dovrebbero essere elementi di chiarezza. Siamo un partito che non ha un padrone, dove si discute e si prendono le decisioni insieme su vari temi, a partire dalla legge elettorale e dalla riforma del lavoro. Sono il segretario di quello che sarà partito del secolo nel quadro del riformismo europeo”.

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