Inter, Ranieri: “Dobbiamo reagire”

di Redazione

Claudio RanieriLa sconfitta subita a Roma brucia ancora in casa Inter ma è tempo di guardare avanti. Il calendario dice Novara, proprio quella squadra che all’andata fu in grado di battere i nerazzurri e di causare l’esonero del tecnico Gasperini.

Ranieri carica l’ambiente: “È stata una settimana particolare per due motivi: la non partita di Roma e il fatto che abbiamo potuto lavorare tranquillamente per la partita di domani in cui dobbiamo reagire. Forlan, Stankovic e Sneijder stanno bene. Sneijder in particolare ha recuperato totalmente e lo prenderò sicuramente in considerazione. Dubbi su Pazzini e Forlan? Nessuno dei due mi preoccupa, non mi toglie il sonno. E mi stupirei se Samuel contro il Bologna possa essere già recuperato”.

L’ex allenatore del Chelsea torna sulla sconfitta dell’Olimpico: “I tifosi posso tranquillizzarli. Prima della Roma avevamo fatto un allenamento strepitoso, è stato un blackout dovuto anche al fatto che ai nostri avversari è riuscito tutto. Io sono sereno perché la squadra lotta, i ragazzi stanno reagendo e sono dei campioni. Contro la Roma non siamo scesi neanche in campo, contro il Palermo è stata una partita pazza. Dobbiamo ritrovare l’equilibrio con la difesa, perché i gol li facciamo. Se ripensiamo alla partita con il Palermo è stata una gara pazza, ma siamo stati pazzi anche noi. I difensori tornino a fare i difensori”.

Thiago Motta era fondamentale: “Era l’unico con quella gestione di palla,chi andrà a prendere quella posizione dovrà adattarsi insieme alla squadra. Non c’è un suo clone. Chiunque giochi in quella posizione, non è Thiago: lui riceveva il pallone e gestiva il possesso. Quando un ragazzo dice che vuole andar via, non è giusto tenerlo. La voglia di andare a Parigi è stata più forte di tutto”.

Ranieri comprende la reazione di Moratti: “Lui è il primo tifoso e ci ha fatto capire il suo stato d’animo. Giuste le sue parole dopo la partita di Roma e abbiamo apprezzato la sua visita di giovedì. Noi dobbiamo solo rispondere sul campo. A Coverciano, tempo fa, ci fu il docente che mi disse che il nostro è un mestiere dove non si sa se il paracadute si apre. Gli allenatori sono come ciliegie: uno tira l’altro. Noi allenatori dobbiamo confermarci partita dopo partita. Fino a 10 giorni fa si parlava di Inter stellare e di scudetto. Sappiamo di essere sempre in discussione, ma sono tranquillo e lavoro con la stessa determinazione dal primo giorno in cui sono arrivato”.

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