Parla male dei genitori su Facebook: il padre spara al suo pc

di Mena Grimaldi

Un'immagine del video in cui Jordan spara al pc della figliaLOS ANGELES. Quello tra genitori e figli è sempre un rapporto complicato e conflittuale. Così conflittuale che nel periodo più complicato dell’adolescenza diventa un amore-odio e sul quale i migliori psicologi hanno scritto centinaia di pagine.

Si sa, nessuno ti insegna a fare il genitore, ma nessuno ti insegna nemmeno ad essere figlio. Un tempo le varie arrabbiature, i “no”, e i disaccordi venivano scritti nei diari. A leggere quelle pagine a distanza di anni, quasi sembrava impossibile che, all’epoca, quello era stato il tuo peggiore problema e, magari, avevi trascorso intere notti a piangere perché ci si sentiva incompresi. Accantonata l’epoca del diario, oggi ad accogliere i vari sfoghi c’è Facebook. Certo, sicuramente non così “privato” come un diario. E’ risaputo che il famoso social network ha rovinato grandi amori, amicizie, incentivato tradimenti e divorzi. E, perché no, anche il rapporto con i propri genitori.

E’ questo il caso di una 15enne del North Carolina che sta quasi diventando un caso nazionale e “generazionale”. Hannah Jordan, questo il nome della ragazza, stanca di quelli che lei definisce veri e propri “soprusi” nei suoi confronti da parte dei genitori, decide di scrivere tutto su Facebook. Ma la ragazza non immaginerà nemmeno lontanamente il clamore che susciterà non tanto il suo sfogo, ma la reazione del padre quando legge la sua bacheca. “Mi sono stufata di dover pulire il vostro schifo. – scrive Hannah – Abbiamo una donna delle pulizie che fa questo, si chiama Lynda, non Hannah”. Il messaggio continua in un crescendo di toni: “Devo lavare i piatti, pulire per terra, mentre voi mi guardate, seduti sul divano. Mi tocca anche farvi il caffè. Mi dite di trovarmi un lavoro, perché non mi pagate per quello che faccio?”. E conclude: “Ho paura del giorno in cui sarete vecchi e mi dovrete chiamare per pulirvi il culo”.

Spara al pc della figlia – il video su Youtube

Il papà della ragazza, Tommy Jordan, non la prende per niente bene e, anziché parlare direttamente con la figlia dei loro problemi, decide di fare un gesto alquanto “eclatante”: registrare un video di risposta, pubblicandolo su Youtube e sulla sua pagina di Facebook. “Genitori e figli, guardate. – dice Jordan nel video – Oggi è stato probabilmente il giorno più deludente della mia vita come padre. Non so come migliorare la situazione. Dal momento che non riesco a fare alcun passo in avanti, ho scelto di risolvere il problema in modo definitivo”.Su Youtube Tommy legge il post della figlia, commentandolo con voce tremante di rabbia e dispiacere. “Vuoi essere pagata per le faccende domestiche? Pagarti? Le tue responsabilità sono quelle di alzarsi la mattina in tempo e prendere l’autobus. Non mi sembra che tu abbia una vita complicata (…). Tu vuoi il computer, vuoi l’iPod, l’iPad…e non vuoi fare le faccende di casa? Appena ho finito con questo video lo pubblicherò sulla tua pagina, così tutti quei ragazzini, che magari hanno pensato a quanto tu fossi ‘cool’ per la tua ribellione, possano capire cosa succede a chi la pensa così dei propri genitori”.

Quindi, la telecamera inquadra un portatile e una pistola: “Questo è il tuo pc e questa è la mia calibro 45”. Con 12 colpi il “papà digitale” emette sentenza esecutiva al pc della figlia e precisa: “Uno era da parte di tua madre”. In pochi giorni il video ha fatto il giro del mondo scatenando una serie di reazioni da parte di genitori e figli. Commenti di ogni gusto e misura con chi è d’accordo con il gesto del padre e chi, invece, lo condanna. Da quel video la vita dei Jordan è cambiata radicalmente, con i principali network che litigano per “accaparrarsi” un’intervista.

Certo, se Tommy, preso dalla rabbia, non ha fatto i conti con la violenza che può scatenare il suo video esibendo una pistola, sicuramente padre e figlia hanno capito che oggi tutto ciò che rimbalza in rete ha i suoi effetti. Siano essi positivi o negativi, ma che, in ogni caso, vanno ad infrangersi con quelli che sono i rapporti umani e reali.

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