Smaltimento illecito di rifiuti, sequestrati beni per 4 milioni nel Casertano

di Redazione

 CASERTA. Gli uomini della Dia di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro di beni e consistenze economiche nel Casertano.

Destinatari del provvedimento, emesso dai giudici di Santa Maria Capua Vetere Raffaello Magi, Paola Lombardi e Roberta Attena, i fratelli Roma (Generoso, 64 anni, Raffaele, 58, ed Elio, 60) di Trentola Ducenta (Caserta). Si tratta di imprenditori nel ramo dello smaltimento rifiuti che, secondo gli inquirenti, sono gravemente indiziati di pericolosità qualificata in virtù dei rapporti con la fazione Bidognetti del clan dei casalesi. I fratelli sono risultati essere in rapporti di affari con Gaetano Cerci, nipote del capo storico della fazione camorristica, Francesco Bidognetti, soprannominato “Cicciotto ‘e Mezzanotte”, in carcere al 41bis, e Cipriano Chianese, imprenditore dei rifiuti, destinatario di analogo provvedimento di sequestro emesso sempre dalla magistratura sammaritana.

I Roma, riferiscono dalla Dia, avevano il ruolo di intermediari, trasportatori, depositari e smaltitori dei rifiuti illecitamente conferiti nel territorio campano, nell’interesse patrimoniale del clan dei casalesi, generando una cospicua provvista finanziaria di origine, appunto, illecita e ciò sia in virtù dell’accennata contiguità criminale che per la metodologia utilizzata per lo smaltimento stesso, sfociata in provvedimenti giudiziari di contrasto (con condanne per traffico illecito dei rifiuti e disastro ambientale).

Già in passato i Roma sono stati al centro di indagini relative a società di compostaggio a loro riferibili, dalle quali è emerso che gli stessi recepivano fittiziamente concimi e compost per l’agricoltura ma, in pratica, grazie anche ad alterazioni e alla formazione di falsi certificati di analisi di rifiuti, realizzavano lo smaltimento illecito di un’impressionante quantità di rifiuti pericolosi, caratterizzati dalla presenza di elementi fortemente inquinanti, che sono stati nel tempo assorbiti dall’ambiente, cagionando la tossicità delle produzioni agricole coltivate nell’ampia zona d’interesse, con conseguente pericolo per la salute degli ignari consumatori.

I beni sottoposti a sequestro di prevenzione consistono nell’impresa “New Drink Company”, attiva nel settore della vendita all’ingrosso di acqua e bevande, 16 fabbricati aventi sede od ubicati nella provincia di Caserta, oltre a 13 rapporti finanziari nella disponibilità diretta e indiretta dei predetti, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

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