“Millennio Aversano”: idee e speranze

di Nicola Rosselli

Alberto CoppolaMichele GalluccioNicola De ChiaraAVERSA. Il millennio si avvicina, come lo vorrebbero alcuni degli aversani o acquisiti tali? Di seguito una carrellata di idee e speranze sui festeggiamenti per il compleanno della città di Aversa.

La scelta è basata sul coinvolgimento del mondo culturale, con l’unica eccezione di tre politici, sindaco, e assessori alla cultura e all’istruzione, scelti per il ruolo che ricoprono. Per Geppino De Angelis, preside, ma, soprattutto, decano dei giornalisti aversani, nonché mio maestro, avendo seguito le sue orme leggendo i suoi pezzi, sbotta, non smentendo la sua verve, e afferma: “Credo che, prima di ogni cosa, sarebbe necessario riportare la città alla normalità. Aversa dovrebbe prima essere pulita. Solo dopo possiamo parlare di festeggiamenti e celebrazioni”. E per queste ultime propone di “preparare un grande evento, da ricordare in futuro, che possa evidenziare le origini di una delle città più importanti della Campania. Ma sarebbe tutto inutile se non la rendiamo prima più civile e ospitale”.

Il vicesindaco e assessore alla cultura, Nicola De Chiara, dapprima vorrebbe sottrarsi, scherzando, per motivi di scaramanzia, poi indica il suo viatico che consiste nella “creazione di una fondazione ad hoc con un congruo anticipo sulla data dell’evento. In quel 2022, poi, darei vita ad un anno continuo di iniziative che si dovrebbero occupare degli aspetti del Millennio Normanno puntando su personaggi, eventi di vita cittadina che ne hanno contrassegnato la storia anche esterna alla nostra città fino ad ipotizzare quale dovrà essere l’Aversa del futuro”.

Guarda già all’immediato, invece, l’altro assessore della giunta Ciaramella che, in qualche modo è legato alla cultura, Michele Galluccio, delegato all’istruzione, che auspica “l’inserimento nel programma elettorale e, successivamente la reale istituzione, di un apposito assessorato al Millennio che pianifichi un serio lavoro in questo decennio che ci separa dall’evento. Dieci anni sembrano tanti, ma se vogliamo veramente organizzare qualcosa non mi sembrano, poi, tantissimi, anzi, dobbiamo iniziare a lavorare coinvolgendo tutto il mondo della cultura cittadina e, ovviamente, le scuole”.

Per Alberto Coppola, docente di Urbanistica alla “Federico II”, architetto e avvocato, cesano di origini, ma aversano d’adozione, si dovrebbe “creare un apposito percorso di eventi lungo l’intero arco dell’anno, diviso per mesi, con ogni mese dedicato ad un evento particolare della nostra storia, coinvolgendo le scuole cittadine per rivivere quegli episodi salienti che hanno contrassegnato il nostro cammino”. “In questi dieci anni, poi, – conclude Coppola – darei vita ad una serie di gemellaggi con città a livello europeo che condividono le nostre stesse origini, dando vita a rapporti bilaterali che portino ad uno scambio di esperienze concrete, come, ad esempio, nel campo della gastronomia per verificare se esistono piatti normanni e abitudini alimentari comuni”.

Lancia un grido di allarme monsignor Ernesto Rascato, responsabile regionale e diocesano per i beni artistici ecclesiastici. “L’iniziativa vera e urgente è quella della tutela. – dice Rascato – Corriamo il rischio concreto nei prossimi dieci anni di vedere andare a pezzi buona parte di quel patrimonio artistico che ci è stato lasciato dai nostri avi. Và, inoltre, tutelata la memoria storica. Non possiamo dimenticare che prima di Aversa c’erano i borghi e tra questi San Lorenzo e Savignano. Le iniziative legate all’organizzazione di eventi lasciano il tempo che trovano, abbiamo, invece. Bisogno di tutela, conservazione delle antiche vestigia”.

In chiusura, la parola al sindaco Mimmo Ciaramella: “Sono del parere che le cose, soprattutto quelle importanti, non si inventano. Per cui, credo sia necessario costituire sin da subito un apposito comitato che organizzi le iniziative per un evento davvero importantissimo”.

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