Elezioni, Coppola: “Un governo di salute pubblica”

di Nicola Rosselli

Alberto CoppolaAVERSA. Dare vita ad un governo cittadino di salute pubblica che veda impegnati i tre maggiori partiti e il movimento Abc (come contenitore di quanti non hanno un partito di riferimento) …

… a supportare un candidato a sindaco di alto profilo che amministri la città per un determinato periodo che potrebbe essere anche non l’intera consiliatura, ma, ad esempio tre anni. Questa in estrema sintesi la proposta che viene da Alberto Coppola, architetto, urbanista, avvocato, docente universitario, rivolta alle tre forze politiche maggiori Pdl, Pd e Udc: unire le forze per ripartire. Ma, prima di addentrarci nelle spiegazioni, è bene sottolineare che Coppola h precisato precipuamente di non essere lui il candidato sindaco in questione, sebbene molti l’abbiano dato quale candidato sindaco di Abc e del centro sinistra. Il docente di origini cesane parte dalla costatazione che si è, oramai, nella stagione delle post-ideologie.

“La politica – afferma Coppola – è ricerca, innovazione; è necessario avventurarsi in una creatività che porti all’ animazione di un quadro politico-amministrativo depresso, paludoso ed attonito rispetto ai problemi che è chiamato ad affrontare e risolvere”.

Insomma, siamo proprio di fronte al quadro che si sta delineando ad Aversa con i tre maggiori partiti arroccati sulle posizioni ideologiche di destra, centro e sinistra e una palude, per usare lo stesso termine di Coppola, di liste civiche che il più delle volte, non hanno per intento il bene comune, ma l’affermazione personale come recenti esempi di personaggi che sono passati disinvoltamente dal centro destra, dove pure ricoprivano cariche istituzionali di rilievo, al centrosinistra, candidandosi a sindaco con questo schieramento.

Per l’architetto, aversano di adozione, “vi è la necessità di aggregare non più su cartelli elettorali o sigle vuote, ma su concezione della cosa pubblica. Il confronto non deve essere tra parti politiche, ma tra concezioni diverse della politica e della gestione della cosa pubblica: tra chi vuole servire la Politica e chi di essa si vuole servire”. E a chi gli fa notare che potrebbe trattarsi di una critica all’amministrazione attuale e a Ciaramella in particolare, Coppola fa notare che sono state proprie le forze politiche, che hanno dato vita ad un tourbillon di assessori, i consiglieri ballerini e un’opposizione praticamente inesistente a creare la situazione attuale. Un esame di coscienza politica impone autocritica con la individuazione di una soluzione forte ed autorevole, pensando solo al futuro, senza attardarsi nelle responsabilità del passato recente e meno recente”.

Da qui la proposta concreta: “I tre partiti maggiori si siedano intorno a un tavolo e individuino una personalità riconosciuta e condivisa che aiuti, magari per un periodo temporale limitato, Aversa a vivere i prossimi anni offrendo ad essa la possibilità di scegliere collaboratori per amministrare in forma autonoma”. In chiusura, poi, viene illustrato il ruolo di Aversa Bene Comune, Coppola lo vede come un contenitore di personalità, non legate a partiti, che possono, comunque, attraverso il nuovo movimento, partecipare alla vita istituzionale.

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