SANTA MARIA CV. Maratona consiliare per la questione dellex Tabacchificio. Più di tre ore è durata la discussione, dai toni anche aspri, terminata con un mozione comune in cui, i consiglieri si sono espressi a sfavore della costruzione di 430 abitazioni in via Galatina.
Una sorta di dichiarazione dintenti che tuttavia, non determinerà necessariamente lannullamento del progetto: la questione passa ora allufficio tecnico e alle interpretazioni sulla legge regionale in ordine al Piano Casa. Il consiglio straordinario, per lesame della questione area ex Tabacchificio richiesto dalla minoranza, si è tenuto in un clima tuttaltro che conviviale.
Il problema deriva al 2009, quando lex amministrazione concesse alla società Fin Project il permesso a costruire (numero 55/2009) nove fabbricati destinati a locali commerciali, negozi ed uffici. Successivamente, in virtù della possibilità concessa dal ex articolo 7, comma 5, della legge regionale numero 1/2011, la stessa società ha richiesto al Comune la modifica di destinazione duso per 5 lotti, e la realizzazione a parità di volumetria esistente, di un complesso residenziale. La normativa lascia lunica possibilità dinterdizione dellapplicazione da parte del governo cittadino, entro il termine perentorio di 60 giorni, periodo in cui Santa Maria era sotto amministrazione prefettizia, e quindi senza potere politico.
Se da un punto di vista giurisprudenziale la questione non è semplicissima, dal punto di vista politico è per lo meno intricata. Il sindaco Di Muro che si era dimesso per protesta conto la destinazione dellex Tabacchificio a centro commerciale, si dice costretto a dare applicazione alla normativa, in contraddizione a quanto promesso ai gruppi civili in campagna elettorale. Se nelle dichiarazioni preliminari Monaco, De Lucia, Rauso e DAddio si sono trovati daccordo sul grave danno in tema di viabilità, mancanza di infrastrutture e sostenibilità ambientale che 430 appartamenti comporterebbero in città, sulle decisioni da prendere le strade si sono divise.
La discussione si è inasprita e, dopo un ping-pong dialettico tra le parti, si è dato voce a colui che, con lex commissario Pizzi, sembrerebbe il responsabile del caso ex Tabacchificio: il dirigente dellufficio tecnico, lingegnere Biondi. Questi ha ricordato la piena indipendenza dellUfficio, in quanto tutte le attività svolte nella zona sono legittime e autorizzate come dalla legge regionale sulla casa, che ha permesso la riconversione degli immobili dismessi in edilizia abitativa. In maniera del tutto legittima, ha sottolineato Biondi, il Comune ha già incassato la prima rata degli oneri di urbanizzazione dalla Fin Project, ed in mancanza di giuste motivazioni, quindi, lufficio tecnico andrà avanti da solo.
La fase di stallo politico è stata rotta da Rauso che, carte alla mano, ha proposto un escamotage legislativo per liberare la città dalla schiavitù normativa. Le associazioni hanno infatti proposto uno studio alternativo, con rilevamenti topografici e corredato dal parere di uno stimato professionista, quale lavvocato Romano. Nel documento risulta che affinché lintervento di sostituzione edilizia prevista dallarticolo 7 della legge regionale numero 1 del 10/01/11 sia valido, è richiesto che per gli immobili da sostituire la volumetria risulti ancora esistente e strutturalmente identificabile sia al momento della presentazione del progetto che al momento del rilascio del permesso a costruire. Nel caso in specie, tale presupposto, necessario ed inderogabile, non sussiste, pertanto lintervento di sostituzione edilizia richiesta non può essere legittimamente assentito.
Dopo la messa agli atti del documento, Rauso ha avvertito che se lagglomerato urbano sarà realizzato, passerà allopposizione o darà le dimissioni da consigliere. Lalternativa proposta dal rappresentante della liste civiche ha comunque permesso di conciliare le varie posizioni e dar vita ad un ordine del giorno unitario, approvato allunanimità. In questo si dichiara la piena e totale contrarietà politica alla realizzazione di un progetto di insediamento residenziale in località ex Tabacchificio.Il responsabile dellufficio tecnico è stato anche invitato a tener conto e verificare la validità dellesposto del consigliere Rauso, notificando eventuali anomalie nelliter procedurale al sindaco.
Alla luce dei fatti, lipotesi di tornare al progetto originario di costruzione di un mega centro commerciale non sembra così remota.