Tarsu, Brancaccio: “Inutile che la minoranza gridi allo scandalo”

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. Sugli aumenti della tariffa rifiuti, e le relative accuse lanciate dall’opposizione consiliare, interviene l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Brancaccio.

In una nota, il primo cittadino, insieme agli assessori e consiglieri Giovanni Sorvillo, Giuseppe Mozzillo, Rosa Minichino, Alfonso Di Giorgio, Eduardo Indaco, Stefano Del Prete, Raffaele Capasso, Massimo Lavino, Nicola D’Ambrosio, Eleonora Misso, Raffaele Elveri, Antonio Marroccella, offre le proprie spiegazioni sulla vicenda: “Per informare correttamente la popolazione in merito al problema Tarsu, si deve ricordare che già il primo giugno scorso veniva determinata la tariffa della Tarsu per l’anno 2011 per le varie categorie interessate e, nello specifico, per la abitazioni civili nella misura di 4 euro al m/q, tariffa poi approvata in Consiglio comunale nella seduta del 30 giugno 2011 e, quindi, ben a conoscenza dell’opposizione che ora grida allo scandalo.

L’aumento del 10% della tariffa, da 3,60 euro dell’anno 2009 a 4,00 euro, può essere spiegato facilmente con l’abnorme aumento della tariffa di smaltimento di competenza provinciale, che è passata da circa e 88,00 a tonnellata a ben 143,08 euro a tonnellata nel giro di due anni, determinata dal decreto presidenziale numero 9 del 28 maggio 2010, a cui l’amministrazione in carica ha fatto ricorso al Tar col relativo procedimento attualmente in corso.

E’ superfluo ricordare le numerose battaglie in Consiglio provinciale fatte dal sindaco Brancaccio nella qualità di consigliere provinciale contro l’aumento in questione, a cui, in verità, non si accodano i rappresentanti delle opposizioni locali. Tutto dimostrato da atti e delibere presenti sui siti istituzionali. Si deve anche ricordare che il costo totale della tariffa deriva dalla somma del costo dello smaltimento di competenza provinciale più il costo relativo alla spesa di raccolta locale, effettuata dalla ditta incaricata del servizio in base ad un contratto di appalto della durata di 5 anni, affidata durante la gestione commissariale.

Va precisato, inoltre, che, a fronte di un aumento dei costi di circa il 50% imposto dalla Provincia di Caserta, questa amministrazione ha aumentato le tariffe solo nella misura del 10%, attraverso un’opera di recupero dell’evasione fiscale già in corso, proprio per evitare alla popolazione rincari di tariffe ben maggiori, come accaduto in gran parte dei Comuni della Provincia.

Non entrano in questo discorso, pertanto, eventuali sprechi, in quanto le risorse dell’Ente riferite al servizio igiene sono destinate esclusivamente alle spese del servizio stesso, dunque qualsiasi altra spesa di bilancio non ha alcuna attinenza col servizio in questione. In ragione di un impegno da parte della Giunta e della maggioranza ad una lotta rigida all’evasione, così da permettere all’amministrazione comunale di diminuire le tasse per l’intera popolazione, è stato stipulato un nuovo contratto con la società incaricata della gestione del tributi che servirà proprio a rafforzare i controlli sui contribuenti.

Si spera solo che, se dai controlli effettuati emergeranno avvisi di recupero nei confronti dei contribuenti morosi, l’opposizione non continuerà a gridare in populistico contro gli accertamenti stessi. Anzi esprimiamo formale invito innanzitutto ai consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, a dare il buon esempio e a mettersi in regola con le tasse non pagate relativamente all’Ici e alla Tarsu”.

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